Riyadh: ‘Attacco terroristico’ dietro l’esplosione di una petroliera nel mar Rosso

Ieri mattina una nave imbottita di esplosivo avrebbe colpito una petroliera al largo del porto di Jeddah. Non vi sarebbero vittime, né feriti fra i 22 marinai a bordo. Possibile sversamento di greggio in mare. Al momento non vi sono rivendicazioni ufficiali, ma i sospetti dei sauditi convergono sui ribelli Houthi in Yemen.


Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Una nave imbottita di esplosivo avrebbe colpito - ma le notizie sono ancora frammentarie e non vi sono conferme ufficiali - la petroliera saltata in aria ieri mattina al porto di Jeddah, in Arabia Saudita. Secondo una fonte del ministero dell’Energia, rilanciata dall’agenzia di stampa ufficiale Spa, si è trattato di un “attacco terroristico”, l’ultimo di una lunga serie contro infrastrutture e impianti strategici del regno wahhabita. 

Dalle prime informazioni sono risulterebbero vittime o feriti e non si sarebbero registrate interruzioni nelle forniture di petrolio o di carburante. In una comunicazione ufficiale la compagnia di navigazione Hafnia, proprietaria dell’imbarcazione colpita, riferisce che tutti e 22 i marinari a bordo della BW Rhine, battente bandiera di Singapore, sono in buona salute. Tuttavia, non si esclude che dal sito dell’esplosione possa essere fuoriuscito del greggio che si è riversato in mare.

L’esplosione di ieri è avvenuta a sole tre settimane di distanza dall’attacco a un’altra petroliera, colpita forse da una mina al terminal saudita di Shuqaiq. In quei giorni i ribelli Houthi, in Yemen, avevano rivendicato un attacco missilistico contro un deposito di carburante della compagnia di bandiera saudita Aramco a Jeddah.

Al momento non vi sono rivendicazioni ufficiali dell’attentato di ieri. Tuttavia, i sospetti dei vertici del regno saudita sono indirizzati agli Houthi, che nell’ultimo periodo hanno intensificato attacchi e rappresaglie contro obiettivi sauditi - in particolare nel settore dell’energia - in risposta alla campagna militare da tempo promossa da Riyadh nello Yemen. 

Il porto di Jeddah è un centro di distribuzione strategico per il gigante saudita del petrolio Aramco, che ha innescato l’allerta di molti operatori internazionali del settore. Lo United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) ha invitato i propri mezzi presenti nella zona ad attuare un sistema di “vigilanza estrema”. Fra le altre conseguenze dell’esplosione i movimenti dei prezzi nel mercato petrolifero. Ieri, dopo un inizio di giornata positivo, gli indici hanno registrato una inversione di tendenza con il il Brent a 49,51 dollari (-0,98%) e il Light crude che registra un meno 1,27% a 45,95 dollari. E l’Opec (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) ha ridotto le proiezioni relative al consumo globale di carburante nel primo trimestre del 2021 di un milione di barili al giorno, rispetto alla precedente previsione.