Papa: nuova legge su gestione e controllo delle finanze vaticane

Obiettivo della decisione papale è “una migliore organizzazione dell’amministrazione, dei controlli e della vigilanza sulle attività economiche e finanziarie della Santa Sede per assicurare una gestione trasparente ed efficiente e una chiara separazione di competenze e funzioni”.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco ha deciso di riorganizzare la gestione e il controllo delle attività economiche della Santa Sede e a tale scopo viene pubblicato oggi un Motu Proprio con il quale si converte in legge ciò che egli aveva già scritto nella lettera del 25 agosto 2020 al Segretario di Stato.

Obiettivo della decisione papale è “una migliore organizzazione dell’amministrazione, dei controlli e della vigilanza sulle attività economiche e finanziarie della Santa Sede per assicurare una gestione trasparente ed efficiente e una chiara separazione di competenze e funzioni”. Tale obiettivo “rappresenta un punto fondamentale nella riforma della Curia”.

“In base a questo principio, la Segreteria di Stato, che pure sostiene più da vicino e direttamente l’azione del Sommo Pontefice nella sua missione e rappresenta un punto di riferimento essenziale per le attività della Curia Romana, non è opportuno che compia quelle funzioni in materia economica e finanziaria già attribuite per competenza ad altri Dicasteri”.

In conseguenza, “a decorrere dal 1º gennaio 2021 la titolarità dei fondi e dei conti bancari, degli investimenti mobiliari e immobiliari, ivi incluse le partecipazioni in società e fondi di investimento, finora intestati alla Segreteria di Stato, è trasferita all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che curerà la loro gestione e amministrazione. Essi saranno sottoposti a un controllo ad hoc da parte della Segreteria per l’Economia, che d’ora in avanti svolgerà anche la funzione di Segreteria Papale per le materie economiche e finanziarie”.

Questa nuova legge, afferma una nota della Sala stampa della Santa Sede, “viene a ridurre il numero di responsabili economici nella Santa Sede e a concentrare l’amministrazione, la gestione e le decisioni economiche e finanziarie nei Dicasteri rispondenti allo scopo”.

In particolare, “l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica costituirà un accantonamento di bilancio denominato Fondi Papali, che per maggiore trasparenza farà parte del bilancio consolidato della Santa Sede, per il quale dovrà tenersi contabilità separata, con l’apertura di specifici sottoconti per: a) il Fondo denominato «Obolo di San Pietro», con tutte le sue diverse suddivisioni e articolazioni; b) il Fondo denominato «Fondo Discrezionale del Santo Padre»; c) ciascuno dei fondi denominati «Fondi Intitolati», che abbiano un particolare vincolo di destinazione per volontà dei donanti o per disposizione normativa”.

Le destinazioni di tali fondi sono sottoposte “all’autorizzazione preventiva del Prefetto della Segreteria per l’Economia, il quale esercita un controllo specifico verificando preventivamente la corrispondenza con le istruzioni ricevute dal Santo Padre sull’uso dei Suoi fondi”.

“Con queste decisioni – si legge ancora nel comunicato della Sala stampa - il Santo Padre esprime il Suo personale impegno, e quello della Curia Romana, per una maggiore trasparenza, una più chiara separazione di funzioni, una maggiore efficacia nei controlli e un maggior adeguamento dell’economia della Santa Sede alla missione della Chiesa, in modo che il Popolo di Dio che aiuta con la sua generosità a sostenere la missione del Vescovo di Roma possa farlo con la fiducia che i suoi contributi siano amministrati in maniera adeguata, trasparente e con l’esercizio dei dovuti controlli”. (FP)