L’appello del card Raï ad Aoun e Hariri: un ‘accordo’ per evitare il ‘collasso’

Il primate maronita invoca il superamento della “logica della spartizione della torta”. Al governo servono “specialisti davvero indipendenti e dotati di una coscienza nazionale”. Superare pressioni e logica delle quote, per agire “nell’interesse del Libano”. Ma il leader cristiano Geagea invoca elezioni anticipate.


Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il Libano e la sua classe politica e dirigente devono “superare la logica della spartizione della torta”, per arrivare alla formazione di un governo di “specialisti davvero indipendenti e dotati di una coscienza nazionale”. È l’appello lanciato ieri, nell’omelia della messa domenicale celebrata nella sede patriarcale di Bkerké, dal primate maronita card Beshara Raï che torna sferzare i vertici del Paese. Rivolgendosi al presidente Michel Aoun e al premier incaricato Saad Hariri, il porporato ha sottolineato la necessità di un “accordo”. 

Nella messa di inizio anno il card Raï aveva definito una “vergogna” iniziare l’anno senza un nuovo esecutivo. “Rimbalzarsi la responsabilità della mancata nascita del governo - ha aggiunto ieri il porporato - non aiuta. Il salvataggio non è privo di rischi e tutti questi rischi non rappresentano niente di fronte all’ipotesi di un collasso totale”. 

Per il capo della Chiesa maronita un accordo è possibile fra i due leader politici, se entrambi sapranno ignorare “le pressioni”, andare oltre “la logica della spartizione delle quote e dei portafogli” e agiranno “nell’interesse del Libano”. In queste ore sembra vacillare il cauto ottimismo che permeava la politica locale prima di Natale, quanto appariva possibile - se non probabile - un accordo sul nuovo esecutivo e oggi si è di nuovo “al punto di partenza”. Intanto il leader maronita Samir Geagea, capo delle Forze libanesi e fra i principali antagonisti del presidente Aoun nel campo cristiano, paventa lo scenario delle elezioni anticipate quale “unica via di uscita dalla crisi”.