Hong Kong: arrestati 53 attivisti democratici per ‘sovversione’

Fermati in base alla legge sulla sicurezza nazionale. Sono accusati di aver tentato di forzare il capo dell’esecutivo a dimettersi e di bloccare l’attività del governo. Imprigionato anche l’avvocato John Clancey, un ex missionario Maryknoll. Ormai nell’ex colonia britannica essere un candidato o un legislatore democratico è di per se un reato.


Hong Kong (AsiaNews) – La polizia ha arrestato stamane 53 fra personalità e attivisti pro-democrazia in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale. Lo ha rivelato il Dipartimento cittadino per la sicurezza, spiegando che l’operazione è stata condotta da 1.000 agenti.

I fermati sono accusati di “sovversione”. Essi avrebbero tentato di forzare Carrie Lam – capo dell’esecutivo – a rassegnare le dimissioni e di paralizzare l’attività del governo. Tutti e 53 hanno preso parte o hanno contribuito in luglio all’organizzazione delle elezioni primarie del campo democratico. In 600mila avevano votato per scegliere i candidati per il rinnovo del Legco, il Parlamento cittadino. Poco dopo Lam ha deciso di rinviare le elezioni – in programma il 6 settembre – e prorogare la legislatura di un anno a causa dell’emergenza pandemia. Ma secondo molti osservatori, la Lam aveva timore che il movimento democratico vincesse su tutti i fronti, come aveva già vinto alle elezioni di distretto nel 2019.

Fra gli arrestati vi sono gli ex parlamentari Alvin Yeung, Andrew Wan, Au Nok-hin, Claudia Mo, Eddie Chu, Gary Fan, Helena Wong, James To, Jeremy Tam, Kwok Ka-ki, Lam Cheuk Ting, Raymond Chan, Roy Kwong e Wu Chi-wai. Fermato anche Benny Tai, l’organizzatore delle primarie, e i consiglieri distrettuali Andrew Chiu, Andy Chui, Ben Chung, Clarisse Yeung, Fergus Leung, Kalvin Ho, Kinda Li, Lawrence Lau, Lee Yue-shun, Lester Shum, Michael Pang, Ng Kin-wai, Ricky Or, Roy Tam, Sam Cheung, Shun Lee, Sze Tak-loy, Tat Cheng, Tiffany Yuen e Henry Wong Pak-yu.

La polizia ha arrestato inoltre l’avvocato Usa John Clancey, un ex missionario Maryknoll. Egli era il tesoriere del gruppo Power for Democracy, ideatore delle primarie democratiche. La serie di arresti è un duro colpo per il movimento democratico, dopo che il 31 dicembre il magnate pro-democrazia Jimmy Lai è stato riportato in prigione sempre con l’accusa di aver infranto la legge sulla sicurezza.

Secondo Steve Li, commissario senior della sezione sicurezza nazionale, la colpa degli arrestati è di aver cercato di assicurare al fronte democratico 35 o più seggi al Legco, in modo da avere così i numeri per bloccare l’approvazione della legge di bilancio.

Osservatori notano che la legge sulla sicurezza è usata solo come strumento di repressione politica: non vengono puniti atti vandalici o violenze, come sostenuto dalle autorità cittadine e da Pechino al momento della sua approvazione in giugno. A essere colpiti sono in realtà i cittadini che esprimono le proprie opinioni senza violenza e cercano di organizzarsi per partecipare alla vita politica cittadina, come fatto nel 2019 con le manifestazioni contro la legge sull’estradizione.

Con gli arresti di oggi, la leadership cinese e quella di Hong Kong mostrano che nell’ex colonia britannica essere un candidato o un legislatore democratico è di per se un atto di sovversione: un atteggiamento contrario alla Basic Law (la Costituzione cittadina) e il principio “un Paese, due sistemi”, la base su cui si dovrebbe fondare l’autonomia della città dalla madrepatria.

Nella foto HKFP, da sin. in alto, alcuni degli arrestati: Wu Chi-Wai, Lester Shum, Gwyneth Ho, Alvin Yeung, James To, Kwok Ka-ki, Lam Cheuk-ting, Eddie Chu, Ventus Lau, Benny Tai, Raymond Chan, Leung Kwok-hung.