Vescovo del Kerala sostiene pubblicamente la candidatura di un cattolico alle elezioni
di Nirmala Carvalho

Mons. Jacob Manathodath ha inviato una lettera al segretario Pcmi per l’inserimento nelle liste di Isaac Varghese. Una decisione che alimenta dubbi e perplessità. Ex portavoce Chiesa siro-malabarese: “Non è un bene che un vescovo o un sacerdote manifestino pubblico sostegno” in questioni di politica. Ma in questo caso è l’endorsement per la scelta “interna” di un partito.


Delhi (AsiaNews) - Un vescovo del Kerala ha inviato una lettera di raccomandazione per la candidatura di un industriale cristiano fra le fila del Partito comunista marxista indiano (Pcmi), in lizza per un seggio nel distretto di Palakkad alle prossime elezioni. Secondo mons. Mar Jacob Manathodath, l’imprenditore cristiano sarebbe il candidato ideale del Left Democratic Front (Ldf) per la circoscrizione dell’Assemblea statale di Mannarkkad. 

Il prelato ha promosso la candidatura di Isaac Varghese, industriale originario di Kanjikode nel distretto di Palakkad, nel Kerala. La Chiesa è pronta a sostenere il suo impegno in politica, attraverso il quale sarà inoltre possibile accrescere le possibilità di vittoria dell’Ldf (il braccio locale del Partito comunista) a Mannarkkad. Al riguardo, egli ha inviato una lettera al segretario CPI Kanam Rajendran, sottolineando che il candidato cristiano gode anche dei favori del movimento Viswa Karma Sabha. 

Membro attivo del Congresso fino al 1992, Varghese è oggi un esponente del comitato distrettuale della organizzazione Pravasi. Nella lettera di presentazione consegnata a Rajendran, il vescovo conferma che egli è un membro attivo della Chiesa locale e la comunità cattolica assicura il massimo impegno per consentirgli di aggiudicarsi il seggio. 

Nel 2006 il seggio di Mannarkkad era andato all’esponente cristiano Jose Baby. Tuttavia, nelle successive elezioni del 2011 e 2016 il posto se lo era aggiudicato N Shamusudeen, candidato della Muslim League. Fonti della diocesi di Palakkad precisano che nella lettera del vescovo non si trattano temi politici, ma si vuole solo sottolineare l’integrità e il valore del candidato cristiano. 

Interpellato da AsiaNews p. Paul Thelakkat, già portavoce della Chiesa siro-malabarese, vuole precisare il senso dell’endorsement : “Non è un bene - afferma - che un vescovo o un sacerdote manifestino pubblico sostegno a un partito politico. Ciò è contrario alla natura laica della democrazia. Inoltre è sempre bene mantenere una salutare distanza da partiti politici e religiosi”. “In realtà il vescovo - prosegue p. Paul - non chiede a nessuno pubblicamente di votare per un partito politico. Egli sta solo chiedendo a un partito di sostenere la candidatura di un proprio membro”. 

“Molti vescovi e leader religiosi al momento delle elezioni esercitano un sostegno basato sulla fiducia a favore di alcune personalità, perché siano candidati in una certa area. Buona parte di essi lo fanno con i leader dei partiti politici in modi molto personali. Noi cristiani che siamo minoranza in India - conclude il sacerdote - dobbiamo esercitare la massima cautela in materia di coinvolgimento nei partiti, quando il nostro Paese sta affrontando una crisi democratica in molte delle sue religioni più rappresentative”.