Amman contro Israele: blocca i lavori di ristrutturazione ad al-Aqsa

Il ministero giordano degli Esteri invia una nota di protesta, in cui chiede “la fine delle provocazioni” e di “rispettare il mandato” che affida a Waqf la gestione dell’area. La polizia avrebbe bloccato l’accesso e identificato operai e tecnici, con minacce di arresti ed espulsioni. Finora nessuna reazione ufficiale da parte del governo israeliano.


Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Sulla moschea di al-Aqsa e l’iter di ristrutturazione dell’area si è aperto in queste ore un nuovo fronte di scontro fra la Giordania, custode del sito attraverso il gruppo Waqf, e le autorità di Israele che ne starebbero bloccando i lavori. Daifallah Alfayez, portavoce del ministero degli Esteri di Amman, annuncia in una nota l’invio di una “nota di protesta”, in cui si chiede di “mettere fine a violazioni e provocazioni” e “rispettare il mandato” che assegna alla Giordania “il controllo dei luoghi sacri musulmani”. 

Finora non si registrano reazioni ufficiali da parte del governo israeliano. 

I lavori di ristrutturazione interessano la Cupola della roccia, sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme est. Nel fine settimana la polizia israeliana ha fatto irruzione nel complesso e ha impedito agli operai presenti alle direttive di Waqf (la fondazione pia musulmana che si occupa dei luoghi sacri dell’islam) di procedere con le operazioni di restauro programmate da tempo. 

Nella nota il ministero giordano degli Esteri critica l’intervento di Israele, ricordando che il Waqf “è la sola autorità responsabile per la cura e la supervisione del compound”. Il governo di Amman accusa le forze dell’ordine di aver bloccato “tutte le opere di ricostruzione”, compresa l’interruzione delle “forniture e del materiale di base necessario per la manutenzione ordinaria”. 

Secondo la fondazione musulmana che presiede al luogo di culto, le squadre di manutenzione “non hanno potuto riparare nemmeno le parti basilari della moschea e i propri operai sono sottoposti a intimidazioni, minacce di arresto, processo ed espulsione”. I poliziotti israeliani, conclude la nota di accusa del Waqf, hanno interrotto i lavori “fotocopiando le carte di identità di operai e tecnici, impedendo loro di operare e sbandierando la prospettiva di un arresto” nel caso di ulteriore infrazioni alle loro disposizioni.

In base al trattato di pace sottoscritto nel 1994, Israele riconosce la supervisione e la cura della Giordania sui luoghi sacri musulmani a Gerusalemme est. Conosciuto dai musulmani come Haram al-Sharif (Santuario Sacro) e come Monte del Tempio dagli ebrei, il complesso ospita la Cupola della roccia e la moschea di al-Aqsa.