Pellegrinaggio indù per convertire all'induismo i tribali cristiani del Gujarat

Lo Shabri Kumbh prevede bagni sacri e distribuzione a tappeto  di libri e CD con lo slogan "Innalza l'induismo, getta via i cristiani". Il progetto è di eliminare le missioni cristiane per impossessarsi delle terre dei tribali.


Ahmedabad (AsiaNews) – I fondamentalisti dell'hindutva hanno lanciato una campagna per convertire i cristiani tribali del Gujarat alla religione indù. Lo strumento più importante a questo scopo è il festival indù che si svolgerà nel distretto di Dangs (Gujarat) dall'11 al 13 febbraio. È previsto l'arrivo di 500 mila persone, col rischio di distruggere l'equilibrio ambientale della zona.

Il distretto di Dangs, in una zona di foreste, è abitato per il 92% da tribali Bhils e Warlis. Su 186 mila persone, solo il 5% è cristiano. Ma la percentuale è alta rispetto al Gujarat, dove i cristiani sono lo 0,05%.

Il Gujarat, nella zona occidentale dell'India, è famoso per essere uno delle roccaforti del Bharatiya Janata Party (Bjp), il partito nazionalista indù ora all'opposizione.

In passato i gruppi fondamentalisti hanno combattuto contro i musulmani. Nel '92 hanno distrutto la la moschea di Babri, rivendicandola come il luogo dove è nato il dio Rama e esigendo la costruzione di un tempio indù. A causa di questo, le tensioni sono cresciute di continuo e nel 2002 sono scoppiati scontri fra musulmani e indù, con l'uccisione di oltre 1000 persone.

Nel 1998 nel distretto di Dangs  vi sono stati 38 atti di violenze contro un gruppo di 3 mila cristiani e i loro pastori. Ora i cristiani del luogo temono che le violenze si ripetano nel prossimo febbraio, dato che a Dangs è in programma uno Shabri Kumbh.

Secondo la tradizione indù vi sono 4 Kumbh ogni anno in alcune zone dell'Uttar Pradesh, del Madhya Pradesh e del Maharashtra. I gruppi fondamentalisti riuniti nell'organizzazione Sangh Parivar sono riusciti ad inventare di fresco un mito per giustificare la festa in quella zona. Secondo loro proprio nel distretto di Dangs la dea Shabri ha incontrato Rama. Il festival vorrebbe celebrare questo incontro e questa sottomissione di Shabri a Rama, simbolo della sottomissione degli adivasi (tribali) alle divinità indù.

La preparazione del festival avviene in loco con la distribuzione di medaglie, statuette di divinità indù e una campagna di discredito verso il cristianesimo con lo slogan "Hindu jago, Christo bhagao (innalza l'induismo, getta via i cristiani". Libretti e CD inneggianti all'odio anti-cristiano vengono diffusi porta a porta. Secondo i cristiani locali, l'ideologo di tutto ciò è un attivista fondamentalista, Swami Aseemanand. Alla stampa egli ha dichiarato che d'ora in poi vi sarà uno Shabri Kumbh ogni anno per "eliminare ogni attività missionaria a Dangs". Alcuni anni fa lo stesso ha giurato  che "non vi sarà pace a Dangs finché vi sarà anche un solo tribale cristiano" (The Times of India, 11 febbraio 1999).

Gli organizzatori del Shabri Kumbh  attendono almeno 500 mila persone che invaderanno la foresta di Dangs per partecipare al grande bagno sacro. Per l'occasione si sta costruendo una grande piscina e 40 villaggi temporanei che ospiteranno 5 mila persone ognuno. Tutti questi progetti vengono sostenuti con denaro pubblico dal governo del Gujarat – strettamente Bjp – che lo preleva dai fondi destinati allo sviluppo. I tribali fanno notare che in questi decenni gli adivasi di Dangs hanno subito depredazione delle terre, mancanza di scuole e di servizi per la salute.

Una delle cerimonie previste è il "ritorno a casa" degli adivasi, la riconversione sotto il mantello dell'induismo. Ma gli adivasi cristiani fanno notare che essi non sono mai stati indù e che la religione tradizionale dei tribali è sempre stata l'animismo.  Un rapporto prodotto dal Citizen's Inquiry Committee, un'organizzazione locale, afferma che il problema centrale temuto dagli indù è "l'avanzamento degli adivasi", che rischia di essere un ostacolo alla requisizione delle terre dei tribali da parte di gruppi economici: "il processo educativo messo in atto dai missionari cristiani è una minaccia ai disegni delle caste alte. Per questo bisogna mandare via le missioni cristiane da questi luoghi".