Uttarakhand, le suore portano aiuti ai villaggi colpiti dal crollo del ghiacciaio

Dalle religiose di una scuola ad appena 15 chilometri dal luogo della tragedia generi di primo soccorso ai villaggi colpiti, dove vivono alcuni degli alunni. Intanto si continua a scavare per raggiungere 35 persone rimaste intrappolate in uno dei tunnel della diga spazzata via

 


New Delhi (AsiaNews) - Le suore dell'Adorazione del Santissimo Sacramento sono in prima linea nell'aiuto alle popolazioni del distretto di Chamoli colpite domenica dal crollo del ghiacciaio nello Stato indiano dell'Uttarakhand. Ad appena 15 chilometri dal luogo della catastrofe la congregazione ha una propria scuola, la Jyoti Vidyalaya School.
“Subito domenica - racconta ad AsiaNews la direttrice, suor Soumya - tre nostre suore si sono dirette alla zona colpita portando cibo pronto, biscotti, acqua, vestiti e altri oggetti per i bambini più piccoli. Ieri si sono recate nei villaggi vicini, ma nella valle alcune zone sono ancora isolate. Tra le persone disperse vi sono anche nostri studenti e parenti dei bambini della scuola. Cerchiamo di portare aiuto alla popolazione dei villaggi - conclude la religiosa - e di offrire loro il conforto di cui ora hanno bisogno, cercando di immaginare anche un piano a lungo termine perché questi villaggi possano rimettersi in piedi”.

Il bilancio delle vittime, intanto, è salito a 32 morti accertati, ma restano circa 200 i dispersi. Al cantiere della diga di Tapovan, spazzato via dalla massa d'acqua provocata dal disastro, si continua a lavorare intorno al tunnel all'interno del quale vi sarebbero 35 persone intrappolate. A rendere difficili le operazioni è il fatto che i detriti continuano a defluire e dunque le operazioni di scavo nel tunnel lungo 2,5 chilometri procedono a rilento. Nel frattempo sono circa una dozzina i villaggi isolati a causa del crollo del ponte che attraversava la valle del Dhauli Ganga: le squadre di soccorso stanno cercando di portare ai loro abitanti acqua, cibo e generatori di corrente in attesa di allestire un ponte provvisorio per ripristinare i collegamenti. (N.C.)