Doha e Teheran al lavoro per rilanciare l’accordo nucleare

Il ministro degli Esteri di Doha ha incontrato l’omologo iraniano a Teheran. Il Qatar spera in un ritorno degli Stati Uniti “il prima possibile”. Zarif si impegna a rafforzare i rapporti con le potenze regionali. La Repubblica islamica minaccia nuove restrizioni al lavoro degli ispettori Aiea.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il ministro degli Esteri del Qatar ha incontrato il suo omologo a Teheran, dopo che Doha ha manifestato l’intenzione di mediare fra Iran e Stati Uniti sull’accordo nucleare (Jcpoa) del 2015 sconfessato da Donald Trump a colpi di sanzioni. L’incontro arriva mentre il patto fra Repubblica islamica e potenze mondiali - mirato a limitare il programma nucleare degli ayatollah in cambio della riduzione delle misure punitive internazionali - è appeso a un filo e con l’Europa che cerca di rilanciare il proprio ruolo di mediatore

Doha, un importante alleato degli Stati Uniti nella regione, mantiene da tempo anche buone relazioni con l’Iran. Il capo della diplomazia Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani ha incontrato ieri a Teheran l’omologo Mohammad Javad Zarif. Nel corso della visita egli si è intrattenuto anche con il presidente Hassan Rouhani, al quale ha recapitato un messaggio dell’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani.

Al termine del vertice il ministro degli Esteri del Qatar ha sottolineato la speranza che “con il ritorno degli Stati Uniti all’accordo nucleare il prima possibile, le sfide e le sanzioni possano essere sollevate” e Doha “non lesinerà alcuno sforzo per fare in modo che questo accada”. Zarif si è detto soddisfatto per la fine del blocco delle nazioni del Golfo contro l’emirato e ha confermato l’intenzione di rafforzare sempre più i rapporti con il Qatar e le potenze regionali. 

All’indomani delle elezioni Usa che hanno segnato la sconfitta di Trump, Rouhani e Zarif hanno promosso un’opera diplomatica per ripristinare l’accordo e allentare le sanzioni. Nel maggio 2018 l’ex inquilino della Casa Bianca aveva ordinato il ritiro dal patto voluto dal predecessore Barack Obama, introducendo le più dure sanzioni della storia. Decisione che ha provocato un crollo nell’economia iraniana e del petrolio, cui si somma l’emergenza innescata dal Covid-19. In risposta Teheran ha minacciato l’arricchimento dell’uranio per scopi civili e superato le riserve di uranio.

Il neo presidente statunitense Joe Biden ha detto di voler tornare all’accordo, ma ha chiesto a Teheran di rispettare appieno i criteri previsti, mentre Teheran vuole l’immediata cancellazione delle sanzioni. Nei giorni scorsi la Repubblica islamica ha paventato nuove restrizioni alle visite degli ispettori nucleari nel caso in cui non vi siano allentamenti delle sanzioni stesse o non ci saranno aiuti da Paesi terzi per sbloccare l’impasse. La data fissata dall’ambasciatore iraniano all’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) è il 23 febbraio.