Mar Cinese meridionale: cresce la cooperazione tra Hanoi e Bangkok
di Ngoc Lan

A fronte delle esercitazioni militari della marina cinese che andranno avanti per tutto il mese di marzo, i ministeri degli Esteri di Vietnam e Thailandia chiedono il rispetto delle convenzioni Onu sul diritto del mare. E auspicano il rafforzamento dell'Asean, mentre avanzano le relazioni commerciali tra i due Paesi.


Hanoi (Asianews) - Il Vietnam e la Thailandia sono due Paesi geopoliticamente molto vicini: hanno stabilito rapporti bilaterali nel 1976 e sono entrambi membri dell'Asean. In Thailandia vivono oltre 100mila cittadini di origine vienamita che rappresentano un ponte per l'amicizia e lo sviluppo economico di entrambi i Paesi. In questo quadro i due governi hanno ribadito nei giorni scorsi anche la loro cooperazione sulla questione della difesa della sovranità sul mare Orientale (il nome con cui il Vietnam chiama il mar Cinese meridionale), minacciata dall'espansionismo cinese.

Mentre Vietnam e Paesi vicini devono fare i conti con una seconda ondata della pandemia, dal primo marzo la Cina ha iniziato proprie esercitazioni militari nel mar Cinese meridionale che dureranno per tutto il mese. Le manovre toccano un tratto di mare esteso fino a 5 km a ovest della penisola di Leizhou, nella provincia del Guangdong, nel quale il governo cinese ha intimato a tutte le navi straniere di non entrare fino al 31 marzo. Il canale televisivo cinese CCTV ha precisato che le operazioni si svolgono nel Huang-hai (mar Giallo), nel mar Cinese meridionale e nel mar Cinese orientale.

Il 24 febbraio i ministri degli Esteri di Vietnam e Thailandia - discutendo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi e della situazione regionale e internazionale in un incontro on line - hanno fatto il punto sulla situazione nel mare Orientale. Ribadendo il ruolo dell'Asean nella regione, i due Paesi hanno sottolineato l'importanza del rispetto delle leggi e delle convenzioni marine, compresa la Convezione Onu sulla legge del mare (Unclos) del 1982. Molti esperti ritengono che la situazione del mare Orientale e dell'intera regione sia oggi molto complicata e imprevedibile: cresce, infatti, la competizione tra le grandi potenze per l'influenza nell'area del Pacifico e nel Sudest asiatico. E, di fronte a questo, aumenta anche la domanda di cooperazione. Ben 13 tra province e città vietnamite e thailandesi hanno sviluppato gemellaggi: in particolare Hồ Chí Minh City e Bangkok hanno avviato accordi di cooperazione nell'ambito del commercio, della cultura e dell'educazione.

Nel 2019 la Thailandia è stata uno dei 10 maggiori investitori in Vietnam, con un totale di 12,3 miliiardi di dollari di investimenti, mentre il giro d'affari tra i due Paesi ha toccato i 17,5 miliardi di dollari. Nel 2020 - come riferisce il Console generale della Thailandia a Ho Chi Minh City - la pandemia ha reso più complicate queste relazioni. Ma i due Paesi hanno continuato a dimostrare la loro amicizia, sostenendosi a vicenda per esempio nell'approvvigionamento di mascherine e altri indumenti per la protezione dal Covid-19.

Nel vertice bilaterale con la Thailandia, il vice-ministro degli Affari esteri del Vietnam ha espresso la necessità che l'Asean rafforzi i meccanismi di solidarietà, affermando il suo ruolo centrale nella regione. In questa direzione va anche l'ipotesi - sostenuta dai due Paesi - di una vera e propria Comunità dell'Asean con la ratifica e l'avvio concreto di una Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep). Vietnam e Thailandia hanno infine annunciato che nel 2021 celebreranno il 45° anniversario dei rapporti bilaterali firmando un accordo di cooperazione tra i due ministeri degli Esteri per il periodo 2021-2025. L'obiettivo è portare presto il giro d'affari degli scambi commerciali a 20 miliardi di dollari l'anno.