L’ingresso di mons. Khalid Rehmat OFM Cap, nuovo vicario di Quetta
di Shafique Khokhar

La lettera di papa Francesco. Il motto del nuovo vescovo è: "Servizio, pace e sviluppo". Il nostro mondo è diviso in colore, cultura, credo, lingua e con est, ovest, nord e sud, c'è un urgente bisogno di pace e armonia che sono possibili attraverso la riconciliazione e il dialogo.


Quetta (AsiaNews) - Il 25 marzo papa Francesco, nella lettera di nomina di mons. Khalid Rehmat OFM Cap a vicario apostolico di Quetta, letta durante l'insediamento, oltre a inviare la benedizione apostolica scrive di pregare che il vicariato possa crescere in Cristo e di essere preoccupato per la Chiesa a Quetta. Dopo la morte del vescovo Victor Gnanapragasam, vicario apostolico, scriva Francesco, manca il pastore e dichiaro che sei ritenuto degno di adempiere al compito al tuo meglio perché sei padre e figlio di Francesco d'Assisi, e hai fatto molto per il miglioramento della Chiesa e quindi contiamo che compia l'opera con tutto il tuo impegno. Pertanto, con il consenso della nazione e con la mia autorità, ti nomino Vescovo Vicario Apostolico di Quetta. E allo stesso tempo ti do tutti i diritti e doveri e devi fare voto di essere fedele ai miei successori.

Nel suo discorso, il vescovo Rehmat ha spiegato il suo motto dicendo che oggi la pace è il bisogno più urgente nel mondo, e quindi ho scelto il motto episcopale "Servizio, pace e sviluppo". Tutti gli esseri umani sono membri della famiglia creata da Dio con uguale dignità; Dio vuole che tutti gli esseri umani vivano una vita felice e sana. Gesù ha spiegato la sua missione con queste parole all'inizio del suo ministero dicendo: "Lo Spirito del Signore è su di me perché mi ha concesso di predicare la Buona Novella ai poveri, mi ha incaricato di proclamare la liberazione ai prigionieri e ridare la vista ai ciechi, di dare la libertà a coloro che sono oppressi di proclamare l'anno del Signore”. I valori del regno di Dio proclamati da Gesù sono l'espressione dell'amore generoso e misericordioso di Dio. I valori fondamentali del regno di Dio e il bisogno più urgente del mondo sono "Pace". Il nostro mondo è diviso in colore, cultura, credo, lingua e con est, ovest, nord e sud, c'è un urgente bisogno di pace e armonia che sono possibili attraverso la riconciliazione e il dialogo.

Il nuovo prelato di Quetta ha anche citato l'Enciclica di papa Francesco su Fraternità e Amicizia sociale e ha detto che evidenzia alcune importanti preoccupazioni in queste parole: “il mondo esiste per tutti perché tutti noi siamo nati nella stessa dignità; differenze di religione, colore, capacità e altro non possono giustificare i privilegi di alcuni sui diritti di tutti. Come comunità abbiamo l'obbligo di assicurarci che ogni persona viva con dignità e abbia sufficienti opportunità per il suo sviluppo integrale. Pertanto, mi impegnerò - ha detto ancora - insieme a tutti i miei sacerdoti, sorelle, denominazioni e leader delle altre religioni, per l'unità, l’ecumenismo e l'armonia interconfessionale. La mia attenzione sarà per la formazione alla fede dei bambini, dei giovani, delle famiglie; la formazione e l'istruzione superiore saranno le mie aree di interesse per lo sviluppo integrale dei fedeli, per promuovere la pace e l'unità e per servire le persone”.

Successivamente, p. Khan Paulus, superiore OMI e presidente della Conferenza dei superiori maggiori del Pakistan, nel suo saluto ha detto che siamo tutti grati a Dio che ha affidato la Chiesa di Quetta a un buon pastore, il vescovo Khalid Rehmat. A nome di tutte le congregazioni religiose in Pakistan, si è congratulato con il vescovo appena consacrato e ha anche detto che prega affinché la Chiesa in Balochistan possa crescere nell'amore di Cristo. Ha anche ricordato il servizio del defunto vescovo Victor Gnanapragasam e ha assicurato la piena collaborazione di tutte le congregazioni religiose e in particolare degli Oblati che lavorano nella sua diocesi.

L'arcivescovo Joseph Arshad, presidente della Conferenza episcopale del Pakistan si è congratulato con la Chiesa di Quetta e i cappuccini per avere un nuovo vescovo tra loro. Ha anche ricordato il fatto storico della creazione di questo nuovo vicariato quando il cardinale Joseph Coutts, quando era vescovo di Hyderabad, si rese conto del grande problema di coprire e prendersi cura insieme di tutta la provincia del Sindh e del Balochistan e che per fare qualcosa di meglio per i bisogni spirituali della Chiesa in Balochistan, andava definita come un'entità separata. E grazie a Dio, da due decenni aveva un'identità separata come Prefettura di Quetta e come Chiesa.