Con la strage di Bago, sale a 706 il bilancio delle vittime del colpo di Stato
di Francis Khoo Thwe

Il 9 aprile scorso a Bago sono state uccise almeno 82 persone. L’assedio era iniziato alle prime ore del mattino. I corpi dei morti e dei feriti impilati in una pagoda e poi scomparsi. Raid nelle case con arresti e distruzioni. I soldati non permettono il recupero delle salme degli uccisi, né le cure ai feriti. Fino a ieri, le vittime del colpo di Stato sono 706; gli arrestati sono 3059.


Yangon (AsiaNews) – Le vittime del colpo di Stato hanno raggiunto la cifra di 706 uccisi nella giornata di ieri. Lo afferma l’Associazione per l’assistenza dei prigionieri politici (Aapp), dopo aver ricevuto documentazione completa della strage avvenuta a Bago lo scorso 9 aprile. In quella sola giornata sono state uccise 82 persone.

La città di Bago (90 km a nordest di Yangon) è stata messa sotto assedio dalle prime ore del mattino. L’esercito, forte di almeno 250 militari, ha usato l’artiglieria pesante per distruggere le proteste e una serie di barricate sulla Ma Ga Dit Road (v. foto 2). Secondo le organizzazioni di volontariato per l’emergenza e uno dei leader dello sciopero di disobbedienza civile della città, U Ye Htut, non è stato possibile recuperare i corpi degli uccisi o offrire cure mediche ai feriti: le truppe della giunta sparavano su qualunque cosa si muovesse in strada o si affacciasse alle finestre.

Due giorni fa, in seguito alla strage di Bago, l’ufficio delle Nazioni Unite in Myanmar ha diffuso una dichiarazione in cui chiede un’immediata fine delle violenze e la possibilità per i gruppi di volontariato di recuperare salme e soccorrere i feriti.

Un testimone ha confermato a Myanmar Now che il 9 aprile ha visto decine di corpi di giovani uccisi o feriti impilati nella pagoda Zeyar Muni. Verso le 23 dello stesso giorno i soldati hanno portato via i corpi dei morti e dei feriti. Dal modo in cui urlavano sembrava fossero ubriachi. L’indomani il luogo in cui erano stati deposti i corpi era tutto pulito. Non si sa dove abbiano portato le salme. Secondo i locali, le forze della giunta cercano di trafugare e nascondere i corpi delle vittime per evitare accuse internazionali. Secondo un giornale locale, gestito dalla giunta, negli scontri di Bago vi è stata solo una vittima.

Dalle 7 alle 10 di sera del 9 aprile, i soldati hanno tagliato l’elettricità nella città e hanno compiuto dei raids nelle case private arrestando un numero impreciso di persone e mettendo a soqquadro le abitazioni.

Un’altra ricerca, casa per casa, è avvenuta il giorno dopo dalle 10 del mattino alle 3 del pomeriggio.

Alla fine della giornata di ieri, l’Aapp ha dichiarato che i prigionieri sono 3059, dei quali 64 sono stati processati. Altri 657 hanno ricevuto mandato di cattura, ma sono in fuga.