Conferma sul caso Hwang: ricercatrici costrette a donare gli ovuli

La Commissione bioetica nazionale sostiene che il pioniere della clonazione era al corrente della costrizione ai danni di una ricercatrice del suo staff. Ancora in corso l'indagine della magistratura sull'uso dei 45 milioni di dollari pubblici concessi dallo Stato allo "Scienziato supremo".


Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Una commissione statale ha annunciato ieri che almeno una giovane ricercatrice dello staff del "pioniere della clonazione" Hwang Woo-suk è stata costretta a cedere i suoi ovuli per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. La Commissione bioetica nazionale ha spiegato che le prove della violazione sono state scoperte nel corso dell'indagine sui parametri etici tenuti dal ricercatore durante gli studi.

Hwang aveva ammesso di aver usato ovuli prelevati dalle sue ricercatrici, ma aveva più volte sottolineato che le donazioni erano state fatte in forma libera e senza che egli ne fosse al corrente. La Commissione ha scoperto invece che almeno una delle donne coinvolte nella cessione degli ovuli è stata costretta a firmare un consenso scritto al trattamento dei suoi ovuli in presenza del veterinario.

Hwang, 52 anni, è divenuto un eroe nazionale lo scorso anno dopo aver dichiarato l'avvenuta clonazione di 11 linee cellulari "su misura" prelevate da pazienti affetti da malattie considerate incurabili, come il morbo di Parkinson. Il ricercatore è caduto in disgrazia lo scorso mese, quando una commissione scientifica ha provato che tutta la sua ricerca è falsa.

I magistrati sudcoreani stanno indagando inoltre sull'uso dei fondi che Seoul ha concesso all'equipe medica del professore, più di 45 milioni di dollari dal 1998.