Le attiviste erano esponenti del movimento Giovani donne libere e dell’Assemblea delle donne socialiste. Durante gli interrogatori avrebbero subito percosse e abusi. Per le femministe la convenzione è fondamentale per contrastare “fascismo” e quotidiani “massacri” delle donne. Il caso “Sofà-gate” e la questione della donna nella Turchia di Erdogan.
Istanbul (AsiaNews) - Le autorità turche hanno arrestato ieri un gruppetto di donne, per aver promosso una protesta contro la decisione del governo (e del presidente Recep Tayyip Erdogan) di ritirarsi dalla convenzione di Istanbul. La manifestazione, contenuta nei numeri, è avvenuta di fronte alla sede del Dipartimento comunicazione presidenziale a Konak, distretto della provincia di Smirne, nella zona ovest del Paese lungo la costa sul mar Egeo.
A promuovere l’iniziativa vi erano quattro donne, poi fermate, appartenenti al movimento Giovani donne libere (ÖGK) e all’Assemblea delle donne socialiste (SKM).
Le attiviste si erano date appuntamento davanti agli uffici locali della presidenza della Repubblica, per esprimere il dissenso sul ritiro - voluto dallo stesso Erdogan - dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Meglio noto come convenzione di Istanbul, il trattato internazionale è stato siglato nella omonima metropoli turca nel maggio 2011.
Secondo quanto riferisce la Mezopotamya Agency (Ma), le donne hanno mostrato un cartello con la scritta “Difenderemo la convenzione, abbattiamo il fascismo”. “Non accettiamo - aggiungono le attiviste - la cancellazione della convenzione. Mentre diverse donne sono massacrate ogni giorno in questo Paese, gli assassini sono liberi di camminare per la strada. Mentre la vostra giustizia al maschile mette le donne e le loro battaglie a processo, noi come donne non resteremo in silenzio e non ci lasceremo fermare”.
Prima di essere arrestate hanno, le donne intonato slogan e canti fra cui “Non facciamo silenzio, non abbiamo paura”, “Non una giustizia al maschile, ma vera giustizia”, rivolgendo applausi ironici all’indirizzo degli uffici presidenziali. Testimoni locali riferiscono che le donne fermate sono Gül Gök, Meryem Yıldırım, Güngör Didar Gül e İrem Nur Çelikbaş. Al momento si trovano nel reparto di massima sicurezza e avrebbero subito percosse e abusi durante l’interrogatorio.
Nei giorni scorsi la Turchia è stata teatro di una ulteriore vicenda che ha visto per protagonista una donna nel contesto del cosiddetto “Sofà-gate”. La presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen, nell’incontro ufficiale con Erdogan assieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, è rimasta senza sedia e, non senza imbarazzo, ha dovuto ripiegare su un divano defilato rispetto ai due leader uomini.
Nel colloquio con Erdogan, Ursula von der Leyen ha sollevato la questione del ritiro dalla convenzione di Istanbul e il problema dei diritti e delle violenze sulle donne nel Paese.