Pastore battista lascia Hong Kong: ‘La libertà si è ristretta’

Il rev. Lo Hing-choi si era schierato contro la legge sull’estradizione e contro quella sulla sicurezza nazionale. Per il pastore, “la politica del governo ha deviato dai principi e dalle basi di ragionevolezza e equità”. La decisione di trasferirsi in Gran Bretagna dopo le critiche contro di lui da parte di giornali pro-Pechino. Altri pastori protestanti, critici della legge sulla sicurezza, sono stati accusati di secessione e sovversione. Anch’essi sono andati in esilio volontario.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Il pastore battista Lo Hing-choi, noto per le sue critiche alla legge sulla sicurezza nazionale e quella sull’estradizione, che ha generato il movimento di proteste del 2019, ha deciso di rassegnare le dimissioni e di trasferirsi in Gran Bretagna.

In un suo articolo sul Christian Times di ieri sera, egli spiega che “la più grande – e sola – ragione dietro [la scelta di dimettersi] sono i cambiamenti avvenuti a Hong Kong e il ridursi della libertà. La politica del governo ha deviato dai principi e dalle basi di ragionevolezza e equità”. Egli ha spiegato che quanto sta avvenendo non è “una storta”, ma una severa “slogatura”.

Il rev. Lo, quasi 70enne, era stato rieletto lo scorso anno presidente della Baptist Convention, l’associazione che raccoglie circa 80mila fedeli cristiani battisti e avrebbe dovuto terminare il suo mandato entro il prossimo mese.

Nel 2019, sotto la presidenza del rev. Lo, la Baptist Convention aveva chiesto pubblicamente al governo di ritirare la legge sull’estradizione. E nel giugno scorso, lo stesso Lo aveva criticato la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino, dicendo che essa metteva fine al principio “un Paese, due sistemi”, priva la popolazione del diritto di parola e distrugge il sistema giudiziario della città.

In luglio e settembre egli è stato pubblicamente criticato da giornali pro-Pechino come il Ta Kung Pao. Secondo osservatori, le critiche da parte dei giornali pro-Pechino sono il preludio ad azioni di forza, sull’esempio di quanto sta avvenendo con personalità democratiche del territorio, condannate per aver partecipato a manifestazioni non autorizzate, e al giornale Apple Daily.

In un messaggio sul sito, la Baptist Convention ha confermato le dimissioni del rev. Lo e ha espresso la sua gratitudine per il suo servizio.

Secondo il South China Morning Post, dopo la legge sulla sicurezza nazionale, diverse personalità cristiane critiche del sistema hanno lasciato il territorio. Fra questi vi sono i due pastori evangelici Wong Siu-yung e Yeung Kin-keung, che avevano firmato una “Dichiarazione evangelica” in cui chiedono ai loro fedeli di denunciare gli errori delle autorità e resistere ad ogni regime totalitario.

Dopo essere stati accusati da giornali pro-Pechino di essere secessionisti e sovversivi, secondo la nuova legge sulla sicurezza, essi sono andati in esilio volontario.