Mar di Bali: scompare sottomarino indonesiano. Ricerche in corso
di Mathias Hariyadi

Il KRI Nanggala 402 stava conducendo un’esercitazione missilistica. Lo scafo potrebbe trovarsi a 600-700 metri di profondità: poche speranze per l’equipaggio di 53 persone. Scattati gli aiuti di altri Paesi. Jakarta si oppone alle mire della Cina sulle acque attorno alle isole Natuna.


Jakarta (AsiaNews) – Continuano le operazioni di ricerca di un sottomarino indonesiano scomparso ieri al largo dell’isola di Bali. Con a bordo 53 persone, il KRI Nanggala 402 stava conducendo un’esercitazione missilistica nell’area.

La marina indonesiana ha trovato una macchia di olio nei pressi del punto di immersione. Due navi sonar sono impegnate nei tentativi di ritrovamento. Secondo Jakarta, il sommergibile potrebbe avere avuto un black-out elettrico in fase di immersione; senza più controllo, esso potrebbe essersi inabissato fino a 600-700 metri. Il problema è che lo scafo è costruito per sostenere la pressione alla profondità massima di 250 metri.

Singapore e Malaysia hanno inviato proprie unità navali per sostenere quelle indonesiane nel soccorso. Offerte di aiuto sono arrivate anche da Usa, Germania, Francia, Turchia, India, Russia e Australia.

Il KRI Nanggala 402  è uno dei cinque sottomarini in forza nella marina indonesiana. Di fabbricazione tedesca, è stato varato nel 1977. La flotta indonesiana lo ha messo in funzione nel 1981; nel 2012 è stato ammodernato in un cantiere sudcoreano.

Il Paese ha lanciato da tempo un programma di rafforzamento navale, in parte rivolto a fronteggiare l’attivismo della Cina nelle acque che bagnano le isole Natuna. I cinesi non avanzano pretese territoriali su questo arcipelago indonesiano di 272 isole, ma rivendicano il diritto di sfruttare le sue pescose acque, fatto che incontra la ferma opposizione di Jakarta. Le Natuna si trovano sul margine sudoccidentale del Mar Cinese meridionale, che Pechino rivendica per quasi il 90%. Indonesia, Vietnam, Filippine, Malaysia e Taiwan, con il sostegno degli Stati Uniti, si oppongono alle pretese territoriali della Cina.