Delhi, quasi 20 milioni di casi di Covid19

Ospedali al completo, carenza di bombole di ossigeno, crematori sovraffollati, pire per bruciare i defunti improvvisate. Critiche al premier Modi. Mancano i vaccini.


New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Più di 300mila nuovi casi di coronavirus sono stati registrati oggi in India, portando il numero complessivo a quasi 20 milioni (19,93 milioni), e i morti a 218.959.  Ma secondo diversi esperti, il loro numero è con ogni probabilità almeno 10 volte superiore.

Gli ospedali sono al completo e i malati accompagnati stazionano davanti agli edifici; mancano le bombole di ossigeno e i crematori sono sovraffollati, tanto che molte pire per bruciare i defunti vengono accese in luoghi improvvisati.

Diversi Stati stanno cercando di frenare la diffusione della pandemia con restrizioni, ma il governo centrale, guidato dal premier Narendra Modi, è restio a imporre un lockdown nazionale, da molti visto come unica possibilità di ridurre l’infezione.

Modi è al centro di forti critiche per non aver attuato un programma per prevenire l’innalzamento vertiginoso dei contagi. Anche il lockdown dello scorso anno – del lavoro e dei trasporti, con centinaia di milioni di migranti lasciati senza lavoro, salario e abitazione – è criticato come un passo improvvisato e inefficace.

Nonostante la curva ascendente dei contagi, Modi ha permesso le elezioni in cinque Stati e ha lasciato che milioni di persone celebrassero festival religiosi indù come il Kumbh Mela.

Gli analisti si attendono conseguenze politiche per Modi alle elezioni generali del 2024. Intanto il suo partito è stato sconfitto nel West Bengal, sebbene il Bjp (Bharatiya Janata Party) abbia vinto nell’Assam.

Diversi Stati hanno rimandato la campagna vaccinale fissata per il primo maggio per mancanza di vaccini. Pur essendo un Paese leader nella produzione dei vaccini, l’India ha preferito venderli all’estero, riducendone l’uso in patria. Finora solo il 9% della popolazione di 1,4 miliardi.