In Giordania ‘una delle peggiori siccità’ della storia, situazione ‘critica’

Il regno Hascemita vive una grave emergenza ambientale e per gli esperti “il peggio deve ancora arrivare”. Aumento delle temperature e scarsità di precipitazioni influenzeranno in modo negativo “i raccolti e la disponibilità di acqua”. Le tre dighe hanno una capacità attuale pari a un terzo del volume normale. 


Amman (AsiaNews/Agenzie) - La Giordania sta vivendo “una delle peggiori siccità” della propria storia. È l’allarme lanciato in questi giorni da ambientalisti ed esperti climatici, secondo cui “il peggio deve ancora arrivare”. Una crisi che acuisce difficoltà croniche, perché il regno Hascemita è fra le nazioni al mondo con la maggiore carenza di acqua potabile e per uso agricolo. Secondo il ministero dell’Ambiente, il riscaldamento globale renderà l’attuale situazione ancora più grave.

Il Paese necessita di circa 1,3 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, ma le quantità oggi disponibili sono comprese tra 850 e 900 milioni di metri cubi, con il deficit dovuto alle scarse precipitazioni, al riscaldamento globale, alla crescita della popolazione e ai nuovi flussi di rifugiati arrivati nel Paese. Inoltre, per quest’anno le riserve delle tre dighe di acqua potabile hanno raggiunto un livello critico di 41 milioni di m3, pari a un terzo della loro capacità normale. Dall’inizio della pandemia di Covid-19 il consumo di acqua potabile nelle case è aumentato del 10%, perché molti lavorano da casa e le lezioni vengono svolte anch’esse a distanza. 

Nella National Climate Change Policy pubblicata dal governo di Amman in questi giorni si afferma che “l’aumento delle temperature e le minori precipitazioni dovute ai cambiamenti climatici finiranno per influenzare in modo negativo i raccolti e la disponibilità di acqua”.