‘Superpoliziotto’ per la sicurezza nazionale trovato in un sala massaggi abusiva

La scoperta avvenuta durante un raid contro il “vizio”. Frederic Choi è stato sospeso e messo sotto indagine per cattiva condotta. La polizia è preoccupata di salvare la propria immagine. In febbraio Carrie Lam aveva premiato il funzionario per il suo operato.


Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Il direttore del dipartimento incaricato di applicare la legge sulla sicurezza nazionale è stato trovato in una sala massaggi abusiva durante un raid della polizia del “buon costume”. Ne dà notizia oggi il South China Morning Post, secondo cui il 51enne Frederic Choi è stato sospeso dalle proprie funzioni e messo sotto indagine per “cattiva condotta” dalle Forze dell’ordine.

Frequentare un centro massaggi privo di licenza non è un reato a Hong Kong. Ad esempio la legge sulla sicurezza nazionale colpisce illeciti ben più gravi, come tenere elezioni primarie per vincere una maggioranza in occasione del rinnovo del Parlamento cittadino: è il caso delle 47 personalità democratiche incriminate e imprigionate per aver organizzato o preso parte in luglio a una competizione per selezionare i candidati pro-democrazia alle parlamentari di settembre (poi rinviate). 

La polizia è preoccupata che lo scandalo in cui è coinvolto Choi possa danneggiare l’immagine delle Forze dell’ordine. Non vi è pericolo che la Procura generale intenda trattare la vicenda in base al provvedimento sulla sicurezza nazionale, come ha chiesto la scorsa settimana per il presunto caso di frode immobiliare in cui è implicato Jimmy Lai: il magnate pro-democrazia è accusato di aver subaffittato in modo illegale alcuni locali destinati alla sua Next Digital, l’editore del quotidiano Apple Daily.

Secondo resoconti dei media locali, Choi era tra i candidati per sostituire l’attuale capo della polizia. In febbraio Carrie Lam ha pensato bene di dare al “superpoliziotto” un’onorificenza per il suo contributo a proteggere la sicurezza nazionale. Egli è tra i sette funzionari di Hong Kong sanzionati dagli Usa per aver minato l'autonomia dell'ex colonia britannica, una mossa che Lam e le autorità centrali hanno definito un'inaccettabile interferenza negli affari interni della Cina.