Pechino si offre come mediatrice per il dialogo Israele-Palestina
di Wang Zhicheng

La proposta è del ministro cinese degli Esteri Wang Yi. Da maggio, la Cina è a capo del Consiglio di sicurezza Onu. Il tentativo di scalzare il rapporto privilegiato degli Usa con Israele e Palestina. In questi anni Pechino ha acquistato droni suicidi da Israele e venduto razzi Weishi-2 ai palestinesi.


Pechino (AsiaNews) – il ministro cinese degli Esteri Wang Yi ha invitato rappresentanti israeliani e palestinesi in Cina per riprendere “dialoghi diretti” fra negoziatori, mettendo fine all’escalation di violenze di questi giorni. Wang Yi ha anche chiesto un cessate-il-fuoco immediato e la fine del blocco e dell’assedio di Gaza. Wang ha riproposto le direttive Onu per giungere alla soluzione dei due Stati, con lo stabilirsi di uno Stato palestinese indipendente basato sui confini del 1967, con Gerusalemme est come capitale.

La proposta di Wang Yi è avvenuta ieri, durante un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza Onu tenuto in virtuale (v. foto). Essa è motivata anzitutto dal fatto che dagli inizi di maggio – per rotazione - la Cina è a capo del Consiglio di sicurezza. Fra gli altri motivi vi è anche il tentativo di scalzare gli Stati Uniti come interlocutore privilegiato del rapporto Israele-Palestina.

Wang ha criticato gli Usa che in questi giorni di attacchi reciproci, stanno “ostruendo” le decisioni del Consiglio per condannare le violenze e i raid di Israele, insieme ai razzi sparati da Gaza.

Non è la prima volta che la Cina si offre come mediatrice. Nel marzo scorso Wang ha visitato israeliani e palestinesi, proponendo la ripresa dei dialoghi. Anche nel 2014, durante la cosiddetta “guerra di Gaza”, che gli israeliani definivano “Operazione margine di protezione”, Pechino ha spinto per il cessate-il-fuoco e per la ripresa dei dialoghi, ma non si era offerta come mediatrice.

In tutti questi anni Pechino ha costruito rapporti con i Paesi arabi della regione e con l’Iran ed è anche divenuto un cliente di Israele, avendo acquistato per milioni di dollari un numero imprecisato di droni suicidi, che servono per raccogliere informazioni e come arma di attacco.

In passato la Cina ha anche venduto armi ai palestinesi e ha addestrato i suoi militanti. Una fonte di AsiaNews afferma: “Almeno una parte dei missili lanciati da Gaza, del tipo Weishi-2, sono di antica fabbricazione cinese”.

Foto-credit: Xinhua