Nancy Pelosi: boicottare le Olimpiadi invernali di Pechino, in nome degli Uiguri

Secondo la speaker della Camera Usa dei rappresentanti è la necessaria risposta al genocidio degli uiguri nello Xinjiang. Sì alla partecipazione degli atleti, ma i capi di Stato non dovrebbero presentarsi. I cinesi denunciano le interferenze di Washington. Il Comitato olimpico Usa è contrario al boicottaggio.  


Washington (AsiaNews/Agenzie) – Nancy Pelosi ha chiesto ieri il boicottaggio “diplomatico” delle Olimpiadi invernali di Pechino. In un’udienza al Congresso, la speaker della Camera dei rappresentanti ha detto che a causa del genocidio di uiguri e altre minoranze musulmane dello Xinjiang ai Giochi in Cina dovrebbero andare solo gli atleti: capi di Stato e di governo dovrebbero evitare invece di presentarsi. Secondo Pelosi, la partecipazione di leader stranieri alla kermesse legittimerebbe l’operato del regime cinese.

Dati degli esperti, confermati dalle Nazioni Unite, hanno rivelato che le autorità cinesi detengono o hanno detenuto in campi d’internamento oltre un milione di uiguri, kazaki e kirghisi dello Xinjiang. Essi sarebbero impiegati anche in campi di lavoro, soprattutto nella raccolta del cotone, e torturati. Alcuni ricercatori indipendenti sostengono anche che il governo cinese stia conducendo una campagna locale di sterilizzazioni forzate per controllare la crescita della popolazione musulmana.

Pechino respinge l’accusa di genocidio contro gli uiguri e le altre minoranze di origine turca, definendola la “falsità del secolo”. I leader cinesi affermano che quelli nella regione autonoma non sono lager, ma centri di avviamento professionale e progetti per la riduzione della povertà, la lotta al terrorismo e al separatismo.

Pelosi ha dichiarato che i capi di Stato che andranno in febbraio a Pechino per i Giochi non avranno più “l’autorità morale” per denunciare la violazione dei diritti umani in Cina come in altre parti del mondo. L’ambasciata cinese negli Stati Uniti ha risposto all’attacco della speaker democratica sostenendo che i leader Usa non hanno alcun diritto di parlare di violazione dei diritti umani.

Democratici e repubblicani al Congresso sono in larga parte uniti sulla necessità di boicottare o cambiare la sede delle Olimpiadi invernali del prossimo anno. I legislatori Usa hanno nel mirino anche le grandi compagnie statunitensi, colpevoli di voler fare affari in Cina ignorando quanto accade nello Xinjiang.

L’amministrazione Biden non si è espressa su un eventuale boicottaggio dei Giochi. Il Comitato olimpico Usa si è detto contrario. Esso ha spiegato che non partecipare sarebbe punitivo per gli atleti, e che in passato i boicottaggi delle Olimpiadi non hanno raggiunto i risultati politici sperati.