Gansu: 21 maratoneti muoiono per il freddo estremo

Vittime di ipotermia dopo che la corsa è stata colpita da forti grandinate, piogge gelide e raffiche di vento. Altri otto corridori ricoverati in ospedale. Tra i morti vi sono due campioni nazionali della disciplina. Accuse agli organizzatori: gli atleti non erano obbligati a portare indumenti pesanti.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il freddo estremo ha ucciso ieri 21 corridori di una maratona nel Gansu. La maggior parte delle vittime è morta di ipotermia dopo un brusco calo della temperatura (-6 gradi centigradi), seguito a forti grandinate, piogge gelide e raffiche di vento. Otto dei 151 atleti sopravvissuti sono finiti invece in ospedale con danni lievi.

La competizione – lunga 100 km – si svolgeva nell’area della Foresta di pietra di Jingtai. Secondo i media locali, tra gli atleti deceduti vi è Liang Jing, uno dei migliori maratoneti del Paese; sarebbe morto anche Huang Guanjun, che nel 2019 ha vinto la maratona ai Giochi nazionali paraolimpici.

La tragedia ha scatenato critiche contro gli organizzatori dell’evento, accusati di non aver tenuto conto dei possibili rischi meteorologici. A quanto riporta Caixin, diversi partecipanti e soccorritori hanno denunciato difetti nell’organizzazione della corsa, soprattutto il fatto che giacche a vento e indumenti pesanti sono stati rimossi dall’attrezzatura obbligatoria per i corridori.

Le autorità locali hanno aperto un’indagine parlando di “incidente di pubblica sicurezza”. Quella accaduta è la peggiore disgrazia mai avvenuta durante una maratona, non solo in Cina, ma in tutto il mondo. Osservatori fanno notare che poteva essere evitata se organizzata con tutte le precauzioni del caso. Il 21 maggio siti specialisti avevano lanciato l’allerta per forti venti nell’area della competizione. Ogni corridore che termina la corsa riceve 248 dollari.