Lahore, la Chiesa apre una sartoria e un dispensario per i nuovi poveri del Covid-19
di Shafique Khokhar

L'arcivescovo Sebastian Shaw ha inaugurato le due nuove strutture presso il Renewal Centre del quartire di Youhanabad, dove è forte la presenza cristiana. L'iniziativa guarda in particolare alla condizione delle donne, ancora più penalizzate dalla pandemia.


Lahore (AsiaNews) - Un laboratorio di sartoria e un dispensario medico sono stati inaugurati il primo giugno dall'arcivescovo di Lahore, mons. Sebastian Shaw, al Renewal Center di Youhanabad, un'area della città dalla forte presenza cristiana. L'obiettivo di queste strutture è migliorare le condizioni economiche delle donne cristiane e facilitare l'accesso ai servizi sanitari di base.

A guidare il dispensario sarà suor Ruth, delle Suore terziarie francescane, una congregazione locale del Pakistan nota anche come le suore di Mariamabad, che fu fondata da padre Hermon nel 1917. Le Suore terziarie francescane, già presenti al Renewal Centre, operano nel campo dell'educazione anche attraverso ostelli e offrono servizi sanitari ai poveri che non possono permetterselo.

Padre Gulzar, parroco della chiesa di San Giovanni e vicario generale dell'arcidiocesi di Lahore, ha commentato l'iniziativa dicendo che come leader religiosi con questi centri si vuole dare una risposta ai bisogni delle persone che a causa del Covid-19 hanno perso il lavoro e sono in gravi difficoltà economiche. “L'obiettivo principale - spiega p. Gulzar - è promuovere la condizione delle donne insegnando loro un mestiere che possa loro permettere si sostenere le proprie famiglie”.

Benedicendo le nuove strutture, l'arcivescovo Shaw ha invitato a rendere grazie a Dio che si prende cura del suo popolo e a pregare “per queste nostre sorelle che lavorando qui faranno crescere una nuova consapevolezza e per tutti gli ammalati affinché possano trovare cura e una vita più sana”.

La signora Perveen, una delle beneficiarie del centro di sartoria, ha ringraziato l'arcivescovo per l'opportunità offerta. “Come donne - ha raccontato - in questo periodo troviamo molte meno opportunità. Per questo siamo grate per iniziative come questa che ci mette nelle condizioni di guadagnare dal nostro lavoro invece di dover chiedere aiuto agli altri”. Al momento sono 10 le macchine da cucire disponibili. Perveen ha assicurato la sua preghiera per tutti i benefattori che hanno reso possibile il loro acquisto e ha espresso l'auspicio che anche altre donne possano presto unirsi all'iniziativa per migliorare la vita delle proprie famiglie.