Aperto a San Pietroburgo il Museo della cultura cristiana
di Vladimir Rozanskij

Testimonia la storia liturgica della Chiesa ortodossa nei vari secoli. Dalla cattedrale di Bari portate diverse memorie di San Nicola. Esaltato il linguaggio visuale dell’icona. Lanciate altre iniziative di “missione culturale” lungo l’Anello d’oro delle antiche capitali russe.


Mosca (AsiaNews) – Ieri è stato aperto nel centro di San Pietroburgo il “Museo della cultura cristiana”, con la benedizione del metropolita di Pskov Tikhon (Ševkunov), capo del Dipartimento per la cultura del patriarcato di Mosca. La nuova struttura espositiva è stata organizzata sotto il patronato del monastero femminile dei Ss. Costantino ed Elena, una grande comunità della Leningradskaja Oblast’. La provincia della capitale del nord ha una filiale proprio accanto alla sede del nuovo museo.

La sede monastica cittadina è famosa per le sue cupole d’oro, restaurate nel loro splendore dopo i grigi anni sovietici. È stata costruita in memoria dell’episodio del 1888, in cui lo zar Alessandro III e la sua famiglia rischiarono di morire in una carrozza di un treno crollato vicino a Khar’kov; lo zar resse a lungo il tetto sulle sue spalle, salvando i suoi familiari mentre pregavano i santi imperiali, protettori della famiglia.

Attorno al monastero, negli anni della rinascita religiosa del post-comunismo, ha iniziato a formarsi una straordinaria raccolta di oggetti, immagini e vasi sacri che testimoniano la storia liturgica della Chiesa ortodossa nei vari secoli. La collezione del nuovo museo è stata composta scegliendo gli elementi più significativi di questa raccolta. Sono esposte preziose icone, paramenti e arredi liturgici, reliquie di pellegrinaggi, c’è anche un’intera sezione di oggetti appartenenti alle comunità dei vecchio-credenti, gli scismatici del XVII secolo.

La “Sala di Costantino”, dove troneggia un busto di marmo del primo imperatore cristiano, è dedicata all’arte cristiana dei primi secoli. Ci sono anche le sale dell’Antico e del Nuovo Testamento, descritti dalle icone russe e dalla storia illustrata del Vangelo, dai manoscritti medievali ai libri moderni. Una sala speciale è dedicata al santo più amato dai russi, san Nicola il Taumaturgo di Myra; ha il titolo “Maestro di vita ed esempio di umiltà”, dal testo del troparion liturgico dedicato al santo che a Bari riunisce oggi Oriente e Occidente. Dalla cattedrale barese, meta di tanti pellegrinaggi, sono state portate a San Pietroburgo diverse memorie di San Nicola.

Le icone, “Bibbia degli analfabeti”, la fanno da padrone nel nuovo museo, descrivendo tutta la storia della salvezza a partire dalla creazione del mondo e dell’uomo. La lingua visuale dell’icona non sostituisce, ma rende più evidente il significato delle Sacre Scritture, “attraverso le sue immagini simboliche che illuminano le verità della dottrina cristiana”, come spiega Marina Krištal, direttrice del museo.

“Il nuovo museo – sottolinea la Krištal – considera suo compito non soltanto la dimostrazione degli elementi esposti, tutti legati al cristianesimo, ma soprattutto l’unione di tutte le comunità culturali a cui questa tematica rimane vicina”. L’area del museo diventerà presto anche un centro di formazione, dove si terranno lezioni e seminari, incontro con specialisti nel campo della storia delle religioni e dell’arte. Verrà aperto anche un centro per i bambini, dove si attiveranno diversi circoli di attività creative.

Il museo occupa un’area di oltre 3mila metri quadri, e gli oggetti esposti al momento sono circa 500, ma presto aumenteranno: a settembre si apriranno altre sale in allestimento. Il museo pietroburghese non è l’unica iniziativa di “missione culturale” recente della Chiesa russa: a Rostov Velikij, nella Russia centrale, è stato aperto il 3 giugno il “Centro russo del matrimonio e del battesimo”, un parco multimediale dedicato alla famiglia cristiana. La città si trova al centro della zona turistica dell’Anello d’oro delle antiche capitali, in un raggio di 200 km attorno a Mosca. Lì verranno inaugurate anche altre iniziative di esaltazione della cultura cristiana russa del passato, su tutte il progetto “Rostov la Grande come centro spirituale della Russia”, un ampio complesso di edifici antichi restaurati e musei, la cui apertura è prevista nel 2026.