A Mumbai benzina oltre le 100 rupie, 18 aumenti in un mese

Il prezzo dei carburanti in India ha raggiunto livelli record, dopo che in marzo e in aprile era stato bloccato per le elezioni locali. Pesa fortemente la tassazione, salita ormai al 60% del prezzo al distributore. Preoccupazione per gli effetti sulle piccole attività economiche in un Paese già in crisi per la pandemia. 


Mumbai (AsiaNews) - A Mumbai e in alcuni altri distretti dell'India il prezzo della benzina ha superato per la prima volta in questi giorni la soglia delle 100 rupie al litro (quasi 1,40 dollari, il doppio del prezzo praticato attualmente a New York). E si tratta dell'ennesimo record in una corsa che dal 4 maggio - proprio mentre il Paese si trova a fare i conti con le gravi conseguenze della nuova ondata della pandemia - ha già visto ben 18 rialzi consecutivi dei prezzi dei carburanti.

In India sono le grandi compagnie controllate dallo Stato (Indian Oil Corporation, Bharat Petroleum, Hindustan Petroleum) a determinare i prezzi praticati nelle stazioni di rifornimento. Non è un caso, dunque, che l'aumento dei prezzi dei carburanti - che dura ormai da due anni - abbia conosciuto una sosta nei mesi di marzo e aprile, in concomitanza con le elezioni locali in alcuni popolosi Stati come il West Bengal, per poi riprendere in maniera particolarmente impetuosa una volta terminate le operazioni di voto. A Mumbai ieri la benzina ha raggiunto le 100,98 rupie per litro, mentre anche il gasolio ha ormai toccato quota 92.99 rupie al litro. Il prezzo resta ancora leggermente più basso a Delhi (94,76 rupie la benzina, 85,66 il gasolio), ma vi sono anche zone del Rajasthan dove il costo della benzina ha superato le 105 rupie al litro.

Le compagnie attribuiscono questi aumenti all'andamento delle quotazioni del greggio sui mercati internazionali, ma anche la tassazione sui carburanti ha avuto un effetto importante. Oggi si calcola che accise del governo centrale e imposte locali incidano complessivamente per il 60% sul prezzo al consumo di benzina e gasolio in India. Il governo Modi aveva alzato sensibilmente il prelievo quando - qualche anno fa - le quotazioni sui mercati erano scese rispetto al periodo in cui il petrolio veniva scambiato a oltre 100 dollari al barile. Negli ultimi mesi, però, proprio mentre i consumi dei carburanti in India diminuivano a causa della pandemia, le imposte sono state ulteriormente alzate per mantenere alto il gettito fiscale. E il risultato sono i prezzi record di questi giorni.

Il timore, ora, è che l'aumento della benzina possa andare ad aggravare ulteriormente la crisi economica che in India la pandemia sta portando con sé. Gli effetti potrebbero farsi sentire in particolare sull'agricoltura e sulle piccole attività di auto-rickshaw già fortemente penalizzate nelle città dai lockdown imposti per contenere la pandemia. Già qualche mese fa, prima ancora che l'India venisse colpite dalla seconda ondata del Covid-19, il Pew Research Center aveva stimato la presenza di 75 milioni di nuovi poveri causati dalla pandemia nel Paese nel 2020, con la classe media che avrebbe visto diminuire di un terzo i suoi componenti.