Colombo, disastro Express Pearl: monito per la tutela degli oceani
di Melani Manel Perera

All’insegna del motto “vita e sostentamento” si celebra oggi la Giornata mondiale degli oceani. Un tema di attualità, per il recente e grave incidente al largo della costa di Colombo. Hemantha Withanage: una “nave tossica” le cui conseguenze dureranno 1.000 anni. Herman Kumara: dagli oceani dipende la vita di oltre 100 milioni di pescatori. 


Colombo (AsiaNews) - Proteggere gli oceani, tutelare le acque e le coste, salvaguardare la vita nei mari per preservare quella delle persone in una situazione sempre più a rischio. Prova ne è il recente incidente della Express Pearl al largo di Colombo, che rischia di provocare nel lungo periodo disastrose conseguenze all’ambiente e ai pescatori, la cui attività è in grave pericolo. Con questo spirito gli abitanti dello Sri Lanka celebrano oggi la Giornata mondiale degli oceani, che ricorre in tutto il mondo all’insegna del motto: “Oceano: vita e sostentamento” per evidenziare il ruolo dei mari nella produzione di ossigeno e cibo e nell’assorbimento di anidride carbonica. 

Istituita l’8 giugno 2008, la giornata assume un valore particolare per una nazione insulare come lo Sri Lanka. Un tema oggi al centro dell’attenzione per la vicenda della nave cargo che sta affondando a pochi chilometri dalla costa, disperdendo il proprio carico composto (anche) da agenti chimici nocivi che uccidono milioni di pesci, delfini, tartarughe marine e alterano in modo irreparabile l’eco-sistema ambientale. 

Interpellata da AsiaNews Hemantha Withanage, direttore esecutivo del Centre for Environmental Justice in Sri Lanka, sottolinea che la Express Pearl è “una nave tossica”. E i miliardi di palline di plastica che fluttuano fra Colombo e Gampaha resteranno per 500 o anche mille anni. Sarà possibile raccoglierne forse la metà, il resto si disperderà sulla sabbia. Questi scarti possono “assorbire altri elementi nocivi” e trasferirli alla catena alimentare, ai pesci o, bruciati, inquinare l’aria attraverso l’emissione di diossina.  

Herman Kumara, leader Nafso (National Fisheries Solidarity Movement) ed ex segretario generale del World Forum for Fisher People (Wffp), ricorda che la vita è nata negli oceani e per questo vanno rispettati e salvaguardati. Dagli oceani dipende la vita di oltre 100 milioni di pescatori in tutto il mondo, ma ogni attività - dal trasporto di beni al turismo - è legato a doppio filo alla massa che ricopre per più del 70% il nostro pianeta. “Distruggendo i mari - conclude l’attivista - e devastando l’ambiente” finiamo per distruggere la nostra stessa esistenza, per questo iniziative come la Giornata mondiale degli oceani rappresentano una buona occasione per ripensare agli stili di vita e alla tutela dell’ambiente, marino e terrestre.