Kim Jong-un: carenze alimentari per i cicloni e il Covid-19

Secondo il regime l'economia è cresciuta, ma continua a esserci scarsità di cibo. Kim Jong-un ha richiesto al partito di intensificare gli sforzi per fornire vestiti e alloggi alla popolazione a causa del protrarsi della pandemia. Il regime dibatte su quale direzione dovrà prendere il Paese nei confronti della "situazione internazionale".


Seoul (AsiaNews/Agenzie) - L’economia della Corea del Nord è migliorata, ma la situazione alimentare continua a essere molto difficile. Lo ha detto ieri il leader nordcoreano Kim Jong-un durante una riunione plenaria del Comitato centrale del Partito dei lavoratori.

Secondo quanto riportato questa mattina dalla Korean Central News Agency (Kcna), la produzione industriale è cresciuta del 25%, ma “il settore agricolo non è riuscito a realizzare gli obiettivi del piano di produzione di grano a causa dei danni causati dai cicloni l’anno scorso”, ha detto il leader, che ha poi invocato misure per ridurre l’impatto dei disastri naturali.

La Corea del Nord è nota per le carenze croniche di cibo: un bambino nordcoreano su cinque è malnutrito e anche i soldati che presiedono i confini sono ridotti alla fame.

Yonhap News scrive che entro la fine dell’anno la Corea del Nord potrebbe trovarsi ad affrontare una carenza di circa 1,3 milioni di tonnellate di cibo. 

Anche se il regime nordcoreano sostiene di non aver registrato alcun caso di contagio, Kim ha richiesto al Partito di intensificare gli sforzi per fornire cibo, vestiti e alloggi alla popolazione a causa del protrarsi della pandemia. Dall’inizio della pandemia Pyongyang ha inoltre imposto stretti controlli alle frontiere e altre misure anti-pandemiche, tra cui restrizioni ai viaggi interni.

La Kcna ha sottolineato che nella plenaria di ieri il Partito ha discusso anche sulla “situazione internazionale”, sebbene gli Stati Uniti e la Corea del Sud non siano stati menzionati. Nei prossimi giorni Pyongyang potrebbe rivelare la propria direzione politica nei confronti di Washington e Seoul, dopo che il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il presidente americano Joe Biden hanno concordato di voler risolvere diplomaticamente la questione nucleare della Corea del Nord.