Il Covid-19 dilaga a Kabul, chiusi i confini con il Pakistan

Da una settimana i pochi test effettuati danno tassi di positività intorno al 30%. Ospedali al collasso. Un focolaio anche all'ambasciata Usa, messa in quarantena. Appena 650mila persone sono state vaccinate in un  Paese di 38 milioni di abitanti.


Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Nella geografia della nuova ondata della pandemia in Asia è dall'Afghanistan che in queste ore arrivano le notizie più preoccupanti, con un picco di contagi che sta creando gravi problemi negli ospedali. Nelle ultime 24 ore sono stati 1.677 i nuovi casi di positività al Covid-19 registrati, ma con appena 4.711 test effettuati. Per tutta la scorsa la scorsa settimana, il tasso di positività è rimasto stabilmente sopra al 30%. Sta crescendo anche il numero ufficiale delle vittime: dopo aver toccato ieri il record di 101 oggi sono state 87, che hanno portato il computo generale dei morti da inizio pandemia a superare quota 4.030. Con un numero così basso di tamponi, e una percentuale così alta di positivi, sono in molti però a ritenere che si tratti di dati ampiamente sottostimati. E l'allarme per il coronavirus va a inserirsi in un quadro già segnato dal ritorno delle violenze, nella delicata fase di transizione con il ritiro della coalizione internazionale a guida Usa.

La situazione più grave è quella di Kabul, dove fonti locali parlano di 300 persone al giorno che arrivano negli ospedali, la maggior parte delle quali sopra i 40 anni. “L'Afghanistan è a un punto di crisi nella sua battaglia per contenere il Covid-19”, riferisce Nilab Mobarez, della Mezzaluna rossa afghana, in una dichiarazione diffusa dalla Federazione internazionale della Croce Rossa.

Nella capitale un focolaio è scoppiato anche all'interno dell'ambasciata degli Stati Uniti, che sta coordinando il ritiro delle truppe statunitensi, la cui conclusione è prevista per l'11 settembre. La sede diplomatica è stata chiusa e l'intero personale messo in quarantena. Oggi anche il Pakistan ha deciso di chiudere i confini bloccando anche la Porta dell'amicizia di Chaman, da cui ogni giorno transitano a piedi migliaia di persone. E la decisione improvvisa sta creando problemi a quanti sono rimasti bloccati.

A favorire la diffusione del contagio è anche il grave ritardo nella campagna vaccinale: in Afghanistan su una popolazione di 38 milioni di abitanti solo 656mila persone finora sono state vaccinate, compresi 121mila operatori sanitari e 81mila insegnanti.