Yangon: liberati oltre 2mila prigionieri politici

Ieri i militari hanno scarcerato giornalisti e manifestanti. Secondo gli attivisti è uno stratagemma per distrarre la comunità internazionale. La repressione dei generali golpisti non si ferma.


Yangon (AsiaNews/Agenzie) - L’esercito birmano ha liberato ieri più di 2mila prigionieri politici, tra cui alcuni giornalisti che avevano criticato la dura repressione della giunta militare e diversi manifestanti che avevano preso parte alle proteste contro il golpe.

Il portavoce dei militari, Zaw Min Tun, ha riferito che la maggior parte delle persone erano detenute per essersi unite alle manifestazioni: “Un totale di 2.296 persone sono state liberate. Avevano preso parte alle proteste, ma non in ruoli di primo piano. Non avevano partecipato ad atti violenti”.

Secondo l’Assistance Association for Political Prisoners, le persone liberate ieri non avrebbero dovuto essere trattenute. L’organizzazione no profit ha poi descritto il rilascio come uno stratagemma per distrarre l’opinione pubblica internazionale dalla dura repressione in atto nel Paese. “Gli eventi di oggi hanno lo scopo di far sembrare che ci sia stato un allentamento dell'oppressione della giunta. Non è così", si legge in un comunicato. Sono infatti oltre 5.200 i prigionieri politici ancora nelle carceri birmane.

Salai Za Uk Ling, attivista dell'Organizzazione per i diritti umani dello Stato Chin, ha definito il rilascio come “del tutto privo di significato” e con il solo scopo di tranquillizzare la comunità internazionale. 

I Paesi occidentali da mesi chiedevano il rilascio dei prigionieri politici, condannando la presa di potere del Tatmadaw (l’esercito birmano). Con il colpo di Stato del primo febbraio, i militari hanno rovesciato la leader civile Aung San Suu Kyi, ora in carcere e sotto processo, e annullato il risultato delle elezioni di novembre.

Diverse testate hanno confermato il rilascio di alcuni loro reporter. Il portale Myanmar Now ha confermato la scarcerazione di una loro giornalista, Kay Zon Nwa, detenuta per 124 giorni con l’accusa di istigazione alla violenza. “Come molti altri detenuti politici, Kay è stata arrestata ingiustamente. Ha sofferto molto in prigione. Ma oggi sono felice di vederla di nuovo di ottimo umore”, ha detto il caporedattore di Myanmar Now Swe Win.