New Delhi, un cristiano tribale nel governo Modi
di Nirmala Carvalho

John Barla nominato sottosegretario al ministero delle minoranze in un maxi-rimpasto dopo le critiche per la gestione della pandemia. Già leader dei lavoratori delle piantagioni del tè è stato eletto deputato per il Bjp nel 2019. L'arcivescovo di Bhubaneswar mons. Barwa: "Avrà il compito di essere la voce degli ultimi".


New Delhi (AsiaNews) – C'è anche un cristiano di origine tribale, John Barla, tra i 43 volti nuovi inseriti dal premier indiano Narendra Modi nel suo governo in un maxi-rimpasto dopo le critiche seguite alla gestione della pandemia. A Barla è stato assegnato il ruolo di sottosegretario al ministero delle Minoranze.

Originario del West Bengal, dove era un leader tribale dei lavoratori delle coltivazioni del tè, Barla ha 46 anni; è membro del Bjp, il partito nazionalista indù di Modi, ed è stato eletto al Parlamento di New Delhi nel 2019 in rappresentanza del collegio di Alipurduar, ai piedi dell'Himalaya. Di recente si è schierato in favore della nascita di un territorio amministrativo autonomo nel North Bengal, lamentando che il suo sviluppo sia stato trascurato dal governo locale di Calcutta.

L'arcivescovo di Bhubanewsar, mons. John Barwa, anche lui tribale, commenta ad AsiaNews con favore la nomina di Barla: “Mi congratulo con lui, è un'ottima notizia. Avrà il compito di essere la voce degli ultimi e di coloro che non vengono mai ascoltati. Il nostro compito sarà sostenerlo, incoraggiarlo e pregare per lui”.

Anche il verbita Nicholas Barla, segretario del Dipartimento per i tribali della Conferenza episcopale indiana (Cbci) esprime soddisfazione ad AsiaNews: “Siamo contenti perché finalmente il governo dell'India ha preso in considerazione i tribali come una minoranza da un punto di vista della fede religiosa. Le comunità cristiane tribali domandano da tempo di essere riconosciute nel censimento e speriamo che l'onorevole Barla possa portare avanti questa aspirazione. Inoltre ci sono ancora molte leggi sul tema dei diritti sulla terra, le questioni forestali, le tutele sociali e culturali nelle aree tribali. Norme che realizzano il dettato della Costituzione, ma attendono ancora di essere messe in pratica davvero”.

Nel rimpasto di governo voluto da Modi ben 12 ministri si sono dimessi: tra di essi i responsabili di dicasteri chiave come quelli della sanità, del lavoro, dell'educazione, dell'ambiente e delle tecnologie informatiche.