Papa: domenica dirà l’Angelus al Gemelli

Francesco non ha febbre, ha celebrato messa, passeggiato un po’ e ripreso il lavoro, leggendo alcune carte. Una lettera a firma di Francesco, di Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e di Jim Wallace, moderatore della Chiesa di Scozia indirizzata ai leader politici del Sud Sudan in occasione dei dieci anni dell’indipendenza del Paese.


Città del Vaticano (AsiaNews) – Domenica papa Francesco reciterà l’Angelus al Gemelli. L’ha reso noto il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, che ha parlato di “giornata tranquilla” del Papa che ha celebrato messa e ripreso il lavoro.

“Sua Santità Papa Francesco – la dichiarazione - ha trascorso una giornata tranquilla, con un normale decorso clinico. Ha continuato ad alimentarsi regolarmente ed ha proseguito le cure programmate. Ha passeggiato nel corridoio ed ha ripreso il lavoro alternandolo con momenti di lettura di testi”.

“Nel pomeriggio ha celebrato la Santa Messa nella cappellina dell’appartamento privato alla quale hanno partecipato quanti lo assistono in questi giorni di degenza. Dopo il lieve episodio febbrile, il Santo Padre è apiretico”.

“In occasione della prossima domenica è prevista la recita dell’Angelus dal 10mo piano del Policlinico Universitario ‘A. Gemelli’. Il Santo Padre ringrazia per i numerosi messaggi di affetto e vicinanza che quotidianamente riceve e chiede di continuare a pregare per lui”.

Nei giorni scorsi, era stato reso noto che il Papa è stato sottoposto ad alcuni esami, in particolare a una tac torace-addome risultata negativa. In precedenza, era stato comunicato che “l’esame istologico definitivo ha confermato una stenosi diverticolare severa con segni di diverticolite sclerosante”. In pratica ciò ha escluso la presenza di tumori. 

Oggi, intanto, è stata resa nota una lettera a firma di Francesco, di Justin Welby, arcivescovo di Canterbury, e di Jim Wallace, moderatore della Chiesa di Scozia indirizzata ai leader politici del Sud Sudan in occasione dei dieci anni dell’indipendenza del Paese.

Nel rivolgere “cordiali auguri, consapevoli che questo anniversario riporta alla mente le vostre lotte passate e punta con speranza verso il futuro”, gli esponenti religiosi scrivono: “la vostra nazione è benedetta da un potenziale immenso, e vi incoraggiamo a compiere sforzi sempre più grandi per permettere al vostro popolo di godere di tutti i frutti dell’indipendenza".

“C’è ancora molto da fare in Sud Sudan – termina la lettera - per plasmare una nazione che rispecchi il regno di Dio, dove è rispettata la dignità di tutti e tutti sono riconciliati”.