Colombo: governo usa le leggi anti-covid per reprimere il dissenso
di Melanie Manel Perera

Secondo le organizzazioni della società civile negli ultimi due giorni almeno 60 persone sono state arrestate in modo arbitrario. Attivisti: "Le leggi sulla quarantena utilizzate come scusa per silenziare le critiche al governo".


Colombo (AsiaNews) - Il governo dello Sri Lanka reprime le proteste della popolazione utilizzando le leggi sulla quarantena. Lo sostengono le organizzazioni della società civile, e diversi cittadini hanno espresso la loro opposizione alle azioni arbitrarie dell'esecutivo: “Anche se c'è la necessità di applicare la legge sulla quarantena per contrastare la pandemia da Covid-19, gli arresti da parte della polizia ledono il diritto alla libertà di espressione”. 

Nei giorni scorsi si sono tenute delle manifestazioni per ragioni diverse in varie zone del Paese. A Boralanda gli agricoltori hanno protestato per i problemi causati dal divieto governativo sull’utilizzo dei fertilizzanti, mentre a Slave Island la popolazione si è mobilitata per il mancato pagamento degli stipendi da parte della State Engineering Corporation. I manifestanti sono stati arrestati perché secondo le autorità locali violavano le leggi sulla quarantena, e poi rilasciati su cauzione. La stessa cosa è successa a Ja-Ela, dove i dimostranti hanno protestato contro la costruzione di una nuova centrale elettrica a Muthurajawela. A Kalutara i partecipanti hanno chiesto invece al governo di ridurre i prezzi delle merci e della benzina. Ieri sono state arrestate almeno 45 persone, tra cui due monaci, ha riferito il portavoce della polizia, Ajith Rohana. Ma secondo rapporti non ufficiali della società civile, le persone arrestate negli ultimi due giorni sono almeno 60. 

Lo scorso 6 giugno il direttore generale dei servizi sanitari dello Sri Lanka, Asela Gunawardena, ha vietato le proteste, definendole una minaccia alla salute pubblica a causa della potenziale diffusione del coronavirus. Ma secondo gli attivisti quelle del governo sono scuse per reprimere qualunque forma di dissenso. “Va ribadito che così tanti arresti sono una questione seria. Lo scopo di tutte queste proteste era di impedire al governo di intervenire in questioni che riguardano il popolo e che il governo ha aggravato. Il diritto alla libertà di espressione è riconosciuto come un diritto fondamentale nella Costituzione dello Sri Lanka”, si legge in una dichiarazione firmata da 45 organizzazioni della società civile e sindacati.

Per gli attivisti è necessario “sconfiggere le azioni antidemocratiche in rapida crescita dell'attuale governo e proteggere la libertà di espressione”.