Bangkok, anche le ong nel mirino di Prayut
di Steve Suwannarat

Il governo thailandese vorrebbe far approvare entro l'anno una legge sulle organizzazioni no-profit. Per "evitare infiltrazioni terroristiche", le autorità vorrebbero sottoporre a verifica del ministero dell'Interno ogni finanziamento dall'estero. La società civile: un ulteriore passo per soffocare le critiche e la libertà di associazione.


Bangkok (AsiaNews) - Il premeir Prayut Chan-ocha vuole aumentare il controllo anche sulle ong. Nei giorni scorsi il governo dell'ex-generale ha consegnato al Consiglio di Stato alcune linee-guida per il progetto di legge sulle organizzazioni no profit: si tratta di indicazioni in cui sono presenti nuove misure restrittive. L'esecutivo chiede soprattutto che nella legge sia inserito un controllo preventivo sui finanziamenti per evitare "l’utilizzo delle ong per riciclare denaro o sostenere economicamente iniziative terroristiche” . Secondo i critici, l'iniziativa è dettata dalla volontà di restringere ancora di più nel Paese il diritto di associazione, per imporre regole ancora più soffocanti alle varie componenti della società civile.

Fonti prossime al governo hanno confermato la determinazione a vedere approvata entro l’anno questa legge. Di una norma con l'obiettivo di definire con maggiore chiarezza ruolo, funzioni e prerogative delle organizzazini non governative attive nel Paese si parlava da tempo in Thailandia. Ma già lo scorso 23 febbraio aveva suscito sorpresa l’annuncio delle autorità di volere rivedere la bozza allora in discussione, indicando “preoccupazioni” su vari aspetti del documento in discussione, tra cui i rischi per la sicurezza nazionale. Così ora vengono indicate come necessarie alcune modifiche tra cui la registrazione obbligatoria di tutti i gruppi no profit, l’obbligo di far verificare in via preventiva dal ministero dell’Interno tutti i finanziamenti esteri; nuove procedure - assai vaghe - per la revoca della registrazione. Per le violazioni sono previste pene fino a cinque anni di carcere e 100mila baht di ammenda (circa 3mila dollari).

Molte organizzazioni e donatori internazionali hanno espresso preoccupazione e opposizione a questi provvedimenti; proprio per questo le diplomazie di molti Paesi, come pure diverse agenzie dell'Onu, avevano chiesto al governo di inviare il testo al Consiglio di stato per un’ulteriore considerazione e revisione. Il timore è che la legge, una volta approvata, possa essere utilizzata per inasprire la pressione del governo, di fatto, diretto erede della giunta militare che nel 2014 ha preso il potere con l’ennesimo colpo di Stato.