India, ancora "riconversioni" nell'Orissa
di Nirmala Carvalho

Celebrata una nuova cerimonia che "ha permesso a 25 tribali cristiani di riabbracciare la vera fede". John Dayal: "La legge dovrebbe essere uguale per tutti, ma quando a convertire sono gli indù nessuno apre bocca".


Rourkela (AsiaNews) – Il Viswa Hindu Parishad (Vhp, formazione paramilitare giovanile di nazionalisti indù) ha organizzato ieri una cerimonia di "riconversione" nel villaggio di Rourkela, nell'Orissa, durante la quale sono "ritornati all'induismo" almeno 25 tribali di fede cristiana. Alla funzione hanno partecipato circa 500 abitanti del distretto di Sundargarh: erano presenti anche Mitrabhanu Panda, presidente del Vhp per il distretto, e Gadadhar Sahu, segretario nazionale.

"Tutto questo – commenta ad AsiaNews John Dayal, presidente dell'All India Catholic Union – va contro ogni logica. Il Vhp ed il Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss, organizzazione paramilitare nazionalista) vogliono un bando nazionale sulle conversioni, ma quando si tratta di 'riconvertire' all'induismo non aprono bocca".

Per l'attivista "è evidente il disprezzo che queste organizzazioni hanno per la legge: se credessero in una normativa valida per tutti, oltre ai preti ed ai pastori che vengono regolarmente arrestati o molestati per la loro opera dovrebbero chiedere l'arresto anche per gli attivisti indù".

Per padre Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale cattolica dell'India, "queste cerimonie sono quanto meno sospette: spesso i tribali vengono intimiditi con varie forme di violenza e non hanno né la preparazione né i mezzi per chiedere aiuto".

"Le autorità –conclude - dovrebbero in qualche modo aiutarli".