Ankara ha arrestato centinaia di profughi afghani in fuga dai talebani

Fonti di AsiaNews parlano di fenomeno “preoccupante” in continuo “aumento”. Nel Paese è massima l’allerta per un possibile arrivo in massa, innescato dall’avanzata dei fondamentalisti islamici. Di recente ogni giorno almeno 500 migranti afghani hanno tentato di varcare la frontiera. Il fallimento della politica di accoglienza di Erdogan in nome dell’islam. 


Istanbul (AsiaNews) - Le autorità turche hanno arrestato almeno 133 migranti privi di documenti lungo la frontiera meridionale con l’Iran, la maggior parte dei quali sono afghani in fuga dall’avanzata dei talebani nel loro Paese d'origine. Fonti di AsiaNews nella zona, dietro anonimato per motivi di sicurezza, confermano le detenzioni, definendolo un fenomeno “preoccupante” e in continuo “aumento” con una crescita progressiva del numero dei profughi che cercano di varcare le frontiere.

Secondo quanto riferiscono le autorità locali, nel fine settimana sono stati fermati 73 afghani nella provincia orientale di Van; altri 60 migranti, 59 dei quali erano afghani, sono detenuti nel distretto di Ercis, anch’esso nella provincia di Van. Nelle ultime settimane in Turchia è massima allerta per un possibile arrivo in massa di migranti dall’Afghanistan, innescato dall’avanzata degli estremisti islamici che hanno sfruttato il ritiro delle forze Nato e statunitensi dal Paese. 

L’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) parla di almeno 270mila nuovi afghani sfollati interni da gennaio; una cifra che porta a oltre 3,5 milioni le persone costrette ad abbandonare le loro case in seguito alle violenze jihadiste e alla guerra. Nelle ultime settimane ogni giorno almeno 500 migranti afghani hanno varcato la frontiera turca, con un aumento del 150% rispetto agli scorsi in questo periodo,, considerato il migliore per cercare di superare i confini. 

Per i critici l’immigrazione è destinata a indebolire ancor più una economia nazionale già precaria. Altri attaccano il presidente Recep Tayyip Erdogan, considerandolo “colpevole” di aver sottoscritto in passato accordi di ospitalità in cambio di cospicui finanziamenti dall’Unione europea e in nome di una comune “fratellanza” musulmana.

Il mese scorso i ministri degli Esteri di Ankara, Kabul e Teheran si sono incontrati all’Antalya Diplomacy Forum (ADF) nel sud della Turchia per discutere di cooperazione in materia di sicurezza, energia e migrazione. Fonti diplomatiche turche hanno affermato che non esiste un meccanismo specifico tra Ankara e Teheran per affrontare la migrazione dall’Afghanistan, nonostante la Turchia sia una destinazione primaria. Fra i primi provvedimenti si è deciso per un rafforzamento delle misure di sicurezza lungo i confini.

La Turchia ospita più di 4 milioni di rifugiati, la stragrande maggioranza dei quali proveniente dalla Siria. Ed è anche la prima nazione al mondo per numero di profughi ospitati.