Ancora proteste per la crisi idrica. Slogan anti-governativi a Teheran, in lockdown

Manifestazioni per la sesta notte consecutiva nel sud-ovest del Paese. Almeno due vittime fra la popolazione negli scontri con la polizia. Nel mirino anche la guida suprema Ali Khamenei. Tornano a crescere i contagi da coronavirus, con oltre 27mila casi e 250 morti nelle ultime 24 ore.


Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Per la sesta notte consecutiva si sono registrate proteste di piazza nel sud-ovest dell’Iran innescate da una gravissima crisi idrica. Nei giorni scorsi durante gli scontri fra la popolazione civile e la polizia sono morte due persone. Intanto il malcontento si diffonde per il Paese e ha raggiunto la capitale, da qualche giorno in lockdown per una nuova ripresa di contagi di Covid-19; gruppi di abitanti hanno intonato slogan e canti anti-governativi, anche contro la guida suprema. 

Video e filmati rilanciati sui social mostrano le forze di sicurezza sparare cannoni ad acqua e lacrimogeni per disperdere la folla. L’agenzia semi-ufficiale Fars parla di un poliziotto ucciso e un collega ferito dai “rivoltosi” in piazza nella città portuale di Mahshahr, nella provincia del Khuzestan. A Izeh alcuni cittadini hanno invocato “Reza Shah”, con un riferimento al re che ha fondato la dinastia Pahlavi rovesciata dalla rivoluzione islamica del 1979. 

Nella capitale gruppi di opposizione e attivisti hanno invocato il sostegno ai manifestanti del Khuzestan. Accogliendo il richiamo, alcuni cittadini di Teheran hanno pubblicato ieri sera e stamane video di persone che cantano “Abbasso la Repubblica islamica” in una stazione della metro. Nella notte si sono sentiti anche slogan contro la massima autorità statale, la guida suprema Ali Khamenei.

Secondo il movimento dissidente Human Rights Activists News Agency (Hrana) si sono registrate almeno 31 proteste in tutto l’Iran negli ultimi due giorni, comprese manifestazioni di lavoratori e agricoltori. Il Paese sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 50 anni, con una crisi idrica (aggravata dalle sanzioni Usa) che ha investito le famiglie, l’agricoltura, l’allevamento e ha causato numerosi blackout elettrici.

Intanto torna ad affacciarsi l’emergenza coronavirus con una impennata di casi. Nelle ultime 24 ore la Repubblica islamica ha fatto registrare 27.444 nuovi contagi e 250 morti. Secondo quanto riferisce l’agenzia Tasnim, che cita fonti del ministero della Sanità, si tratta del numero di decessi più alto degli ultimi due mesi. Il bilancio complessivo della pandemia in Iran sale così a 87.624 decessi e 3.576.100 contagi. Intanto il governo ha disposto un nuovo lockdown, il quinto finora, nella province di Teheran e Alborz che prevede la chiusura fino al 26 luglio di bazar, mercati, uffici pubblici, cinema, palestre e ristoranti.