Kuala Lumpur, il re fa riaprire il Parlamento per affrontare la crisi del Covid
di Steve Suwannarat

Il premier Muhyiddin Yassin voleva avvalersi dei poteri speciali per fronteggiare la pandemia fino a settembre. A pesare sulla decisione del sovrano la crisi politica dopo il minacciato ritiro dell'Umno dalla coalizione di governo e i timori della società civile per una possibile stretta repressiva.


Kuala Lumpur (AsiaNews) - La Malaysia ha riaperto oggi il Parlamento nel pieno dell'emergenza pandemica, che si intreccia con la crisi politica della coalizione di governo. La riapertura, con un calendario diverso per le due camere, sarà fino al 6 agosto. L'ha voluta con forza il re Sultan Abdullah Ri'ayatuddin, in contrasto con il primo ministro Muhyiddin Yassin, che puntava a mantenere la chiusura delle aule parlamentari fino a quando i contagi fossero scesi sotto i 2mila al giorno e le autorità avessero vaccinato in modo completo il 40% della popolazione. Dunque non prima di settembre o ottobre, con gli attuali ritmi di contagio e di vaccinazione.

La sessione parlamentare di soli cinque giorni, con chiari tratti d’emergenza, dovrà fare chiarezza sulle modalità con cui il governo sta affrontando la crisi pandemica e sulle prospettive del Paese. Al momento la Malaysia è tra le nazioni con il più alto tasso di contagi in Asia, circa 14mila quotidiani dopo il picco di oltre 15mila di fine settimana scorsa e il milione complessivo superato ieri. I morti stanno per toccare quota 8mila, il doppio di quelli della Thailandia, nonostante la Malaysia abbia la metà degli abitanti.

I critici attaccano soprattutto i protocolli imposti alla popolazione nell’emergenza che si concluderà il primo agosto: il premier aveva ottenuto i pieni poteri, incluso quello di decretare la chiusura del Parlamento e far passare ordinanze senza approvazione dell'assemblea. Una situazione che ha sollevato molti dubbi di legalità e che, nonostante sei successive ordinanze restrittive per i movimenti e i diritti dei cittadini, non ha portato a risultati positivi, dato che i contagi sono più che triplicati dalla prima imposizione dell’emergenza il 12 gennaio.

La crisi interna alla coalizione di governo, con il minacciato ritiro dell’Umno (United Malay National Organization), il partito in crisi di consensi che ha dominato la scena politica nazionale dal 1957, e la pressione delle opposizioni portano diversi osservatori ad auspicare la formazione di una nuova coalizione. Essa dovrebbe condividere piani e obiettivi e non mostrare tendenze repressive verso la società civile e gli avversari politici. Se così non fosse, l’esecutivo rischia di ritrovarsi a settembre nel mirino del sovrano, non essendo in grado di affrontare il dibattito sul bilancio 2022. Due eventualità che farebbero saltare il tavolo governativo e metterebbero la Malaysia in una situazione di incertezza ancora più acuta.