Disastro X-Press Pearl: uccisi esemplari di 275 specie marine
di Melani Manel Perera

A due mesi di distanza continuano gli effetti della grande nave porta-container andata a fuoco al largo di Colombo. Denuncia dei pescatori: "Non è ancorata su un fondale in mare aperto, ma vicino alla costa in un'area di pesca". 


Colombo (AsiaNews) - A causa del disastro della X Press Pearl, la grande nave porta-container bruciata al largo delle coste della capitale, animali marini di ben 275 specie diverse sono stati ritrovati morti in queste settimane sulle coste dello Sri Lanka. A raccontarlo è l'ambientalista Sajeewa Chamikara, in una testimonianza su quanto gli effetti sull'ecosistema marino dell'incidente continuino ancora a ormai due mesi di distanza dall'incidente. “In tutto il mondo - spiega - esistono appena otto specie di tartarughe marine e di queste cinque hanno la loro presenza più folta proprio nel mare di Thambagala, dove è avvenuto il disastro. Le analisi hanno provato che questi animali sono morti a causa del petrolio e delle sostanze chimiche presenti sulla nave, sprigionatesi poi in mare. Le tartarughe sono rettili e a contatto con queste sostanze tendono a soffrire di assideramento e a marcire”.

Intanto continuano anche le proteste dei pescatori, che sostengono che la nave non sia stata affatto messa in sicurezza e rappresenti tuttora una minaccia. M Vijendran, segretario generale della United Fisheries and Fisheries Workers Union denuncia: “L'Autorità portuale ha ingannato il Paese e il mondo intero: la X Press Pearl non è stata ancorata a un fondale profondo: nella zona dove l'hanno rimorchiata, a 9 chilometri a nord del porto, non ci sono fondali profondi. Viene lasciata lì vicino alla costa, in un'area dove si pescava da centinaia di anni e ora non si può accedere. Inoltre il gasolio e le sostanze chimiche continuano a defluire, le troviamo nelle nostre reti. Abbiamo visto tante navi affondare in mare, ma nessuna con un carico da 1.486 container come questa. Chiediamo venga immediatamente rimosso questo peso dalle nostre spalle”.