Da Delhi all'Orissa: Giornata di solidarietà in memoria di p. Swamy
di Nirmala Carvalho - Nayak Purushottam

Manifestazioni e liturgie in tutto il Paese per ricordare il gesuita morto a causa dei mesi trascorsi in carcere con la falsa accusa di "terrorismo". Il card. di Mumbai Oswald Gracias: "Un modo per mantenere vivo nei nostri cuori il desiderio di lavorare per i poveri e gli abbandonati”


Mumbai (AsiaNews) - In tutta l'India ieri, in occasione della Giornata nazionale della solidarietà, le comunità cattoliche hanno ricordato la figura di p. Stan Swamy. Il gesuita del Jharkhand è morto lo scorso 5 luglio a 84 anni a causa del Covid-19, contratto nel carcere dove era rinchiuso da ottobre perché accusato di “terrorismo” per il suo impegno a favore dei tribali. Il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici indiani (Cbci), aveva invitato tutte le diocesi a ricordare pubblicamente questa figura raccogliendo l'invito della provincia locale dei gesuiti. Si tratta di un modo - ha osservato il porporato – per "mantenere vivo nei nostri cuori il desiderio di lavorare per i poveri e gli abbandonati” come ha fatto p. Swamy.

A Delhi si è svolto un incontro pubblico nella cattedrale del Sacro Cuore, durante il quale il prof. Apoorvanand della Delhi University ha ricordato che “p. Stan in carcere non chiedeva pietà, ma il rispetto dei suoi diritti”. Iniziative simili si sono svolte anche in tante altre città tra cui Ranchi, Calcutta, Jamshedpur. A Bangalore Jerald D'Souza, direttore del St Joseph's College of Law, tra i promotori della commemorazione, ha raccontato: "Alcuni ci chiedono perché un prete non può fermarsi alle sue pie devozioni. Non riescono a vedere le questioni più grandi della democrazia e della difesa della legalità, tendono a lasciarsi disinformare. Altri, però, sono venuti qui lo stesso: la sua morte ha risvegliato molti”.

Molto significativa la cerimonia svoltasi a Dindigul, nel Tamil Nadu, dove nel 1957 p. Swamy era entrato nei gesuiti: in occasione di questa giornata in questa città hanno fatto tappa le ceneri del religioso morto in conseguenza della carcerazione; una preghiera si è tenuta nella cattedrale di San Giuseppe, seguita da una manifestazione pubblica.

Anche nell'Orissa, lo Stato dove nel 2008 avvennero le più gravi persecuzioni contro i cristiani indiani, le comunità locali hanno voluto ricordare l'impegno di p. Swamy. “La sua morte - ha detto l'arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, mons. John Barwa - ha suscitato sdegno in tutto il Paese. Siamo qui non solo per tenere viva la sua memoria ma anche per sostenere il suo lavoro tra gli emarginati, soprattutto le popolazioni tribali. P. Stan ha fatto crescere una nuova generazione di persone con una sensibilità più profonda per i poveri”.