Khunti, mons. Kandulna: Rattristato per le false notizie sulle conversioni
di Nirmala Carvalho

Le false accuse di conversioni forzate sarebbero avvenute in una scuola gestita dai missionari. La polemica è sorta per l'ampliamento dell'edificio dei religiosi. Vescovo della diocesi locale: 'Siamo al servizio della comunità senza distinzione di casta e credo'.


Khunti (AsiaNews) - “È molto triste che sulla nostra scuola circolino notizie false”. Mons. Binay Kandulna, vescovo della locale diocesi (nello Stato del Jharkhand) ha espresso tutto il suo rammarico dopo che sui media del luogo sono circolate false informazioni sulla Roman Catholic Mission Primary School di Sarangloya, gestita dai missionari clarettiani.

Secondo la stampa locale, nelle aule dell’istituto i missionari compirebbero conversioni forzate. Mons Kandulna respinge le accuse: “È molto sconfortante che vengano diffuse notizie false ed errate”, ha detto ad AsiaNews il vescovo di Khunti. “I nostri religiosi servono la gente senza discriminazioni, tutti sono benvenuti nelle nostre scuole, dove impartiamo un'educazione di qualità e di valore. Siamo al servizio della comunità senza distinzione di casta e credo”.

La polemica è sorta dopo che i missionari hanno deciso di ampliare l’edificio con una saletta multiuso. I canali d'informazione locale avevano diffuso all'inizio la notizia (falsa) che i religiosi avessero costruito una chiesa sul terreno appartenente al governo nel villaggio di Sarangloya. “La sala multiuso è stata utilizzata, tra le altre cose, per condurre le lezioni scolastiche, dato che avevamo solo due aule e non riuscivamo a soddisfare le crescenti richieste delle famiglie”, ha spiegato mons. Kandulna. La scuola possiede due aule per l’insegnamento e altre due per le attività ricreative. “La domenica la nuova stanza è stata utilizzata anche come sala di preghiera. Ci sono 200 famiglie cattoliche qui, ma nessuna attività di conversione ha avuto luogo”.

La Roman Catholic Primary Mission School è stata fondata nel 1936; all’inizio si trovava all’interno dell’edificio ecclesiale. Nel 1962 alcune famiglie cattoliche hanno comprato 35 acri di terreno, poi offerti alla Chiesa per costruirci una scuola, che oggi è riconosciuta dal governo come istituzione privata di una minoranza.