Esteso lo stato d'emergenza in Sri Lanka

È il sesto mese consecutivo. Intanto continuano le violenze. Colombo ribadisce il no alla possibilità di uno Stato indipendente per le Tigri Tamil.


Colombo (AsiaNews/Agenzie) – Il parlamento dello Sri Lanka ha prolungato lo stato d'emergenza al sesto mese consecutivo. Era stato dichiarato lo scorso 13 agosto dopo l'assassinio del ministro degli Esteri, Lakshman Kadirgamar, avvenuto nella sua casa a Colombo.

All'origine della decisione, afferma il capo dei negoziatori di pace, Nimal Siripala de Silva, la manacata normalizzazione della situazione della sicurezza nel Paese.

Intanto, 22 deputati della Tamil National Alliance (Tna) continuano a non presentarsi in parlamento. Il boicottaggio è iniziato in segno di protesta per l'uccisione del deputato cattolico tamil, Joseph Pararajasingham, in una chiesa nell'est del Paese durante la messa di Natale. Il Tna si oppone anche alle operazioni condotte dalle forze di sicurezza sotto lo stato d'emergenza.

Secondo le Tigri Tamil, l'emergenza aggiunge pressioni al debole cessate-il-fuoco in vigore dal febbraio 2002, e su cui governo e ribelli terranno colloqui a Ginevra, in Svizzera, il 22 e 23 febbraio prossimi.

Il cessate-il-fuoco non è stato mai pienamente applicato da entrambe le parti e violenze nell'est continuano a minacciare il processo di pace. Ieri sono stati colpiti gli uffici della Tamil Eelam Liberation Organization (Telo). Ultime cifre aggiornate portano a circa 200 i morti nell'ondata di attacchi e scontri che da dicembre insanguina la zona nord-orientale.  

Le Tigri Tamil hanno avvertito che ritorneranno a combattere se il governo non concederà loro l'indipendenza. Il presidente Mahinda Rajapakse ha già risposto che la questione è fuori discussione.