Università kazache inaccessibili: studenti bloccati a Kabul
di Vladimir Rozanskij

Molti giovani afghani, tra cui anche ragazze, frequentavano gli atenei di Nur Sultan grazie a un accordo di cooperazione. Ora non riescono più a rientrare in Kazakistan per riprendere i corsi e sono preoccupati per il proprio futuro.


Nur Sultan (AsiaNews) - Molti studenti afghani che studiano nelle università kazache sono bloccati in patria, dove si trovavano per il periodo estivo, e ora non possono rientrare in Kazakistan per proseguire gli studi. Come racconta Radio Azattyk, i ragazzi sono molto preoccupati per il loro futuro.

La studentessa ventenne J. (il nome non viene rivelato per ragioni di sicurezza) deve iniziare il quarto anno dell’università internazionale kazaco-turca “Ahmed Jesevi” nella città di Turkistan. Dal 2020 gli studenti si trovano in regime on-line a causa della pandemia, e molti come J. erano tornati a casa, ma il nuovo anno scolastico dovrebbe cominciare in presenza, e J. non è affatto certa di poter ottenere il visto per il Kazakistan.

Secondo J. “l’Afghanistan oggi è pericoloso per le donne in generale, e molto di più per quelle che studiano. Dal 15 agosto per strada si vedono pochissime donne, non crediamo alle promesse dei talebani, che mi potrebbero facilmente dare in sposa a qualcuno contro la mia volontà. Noi vogliamo essere liberi, come tutti i giovani del mondo, ma i nostri sogni si stanno infrangendo: rischiamo di perdere la nostra storia e il nostro futuro, tutto il nostro mondo sta scomparendo… ho ricevuto un’educazione, mi sono evoluta, come posso ora chiudermi in casa?”, ribadisce J. in perfetto idioma kazaco.

Zabihullah, uno studente del quinto anno della stessa università di J., è a sua volta bloccato in casa senza visto per tornare a studiare. Come ha spiegato, il Kazakistan non gli ha mandato l’invito per il visto, e all’ambasciata kazaca a Kabul non ricevono gli studenti. “Io mi sono rivolto all’università a nome di 30 altri studenti, chiedendo di parlare con il ministero, nel caso non ci sia per noi alcuna risposta sul visto. Se rimaniamo in Afghanistan, tutti i nostri sforzi e impegni finiranno nel nulla”, spiega lo studente in un buon russo.

Secondo i dati del ministero della pubblica istruzione e della scienza del Kazakistan, attualmente sono oltre 100 gli studenti afghani che studiano nel Paese, grazie a un accordo di collaborazione con l’Afghanistan. Alcuni anni fa il Kazakistan ha stanziato 50 milioni di dollari per l’accoglienza degli studenti afghani nelle proprie università; secondo l’accordo, dopo la conclusione del periodo gratuito dei corsi gli studenti devono tornare a lavorare nel proprio Paese.

Dal ministero si assicura che le borse di studio e le iscrizioni saranno conservate e che i visti saranno rinnovati appena possibile, come ha confermato anche un rappresentante del ministero degli esteri kazaco, Ajbek Smadjarov. Non è stato precisato quando le pratiche saranno completate, vista l’estrema incertezza della situazione.

Migliaia di persone cercano di attraversare le frontiere afghane verso il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan, a piedi o con ogni altro mezzo, compresi gli “aerei illegali”. Diversi di loro cercano proprio di raggiungere il Kazakistan, considerato il più sicuro dei Paesi dell'Asia Centrale per i profughi afghani.

Il console generale del Turkmenistan a Herat e Mazar-i-Sharif si è incontrato il 20 agosto con i dirigenti talebani del luogo, per cercare di regolare il flusso delle persone verso il proprio Paese, come comunica lo stesso ministero degli esteri turkmeno. L’incontro si sarebbe svolto “in un’atmosfera amichevole”.