Lahore: attacco a una chiesa pentecostale, diversi feriti
di Shafique Khokhar

Durante la preghiera un gruppo di musulmani ha aperto il fuoco attaccando anche le case dei fedeli. Il segretario generale per le minoranze in Pakistan: "Grandi sforzi da parte nostra, ma le violenze aumentano".


Lahore (AsiaNews) - Un altro attacco verso i fedeli cristiani è avvenuto domenica 5 settembre presso la New Hope Church of Pakistan, una chiesa pentecostale nel quartiere Sheracote a Lahore e presso le case di alcuni fedeli. Un gruppo di musulmani ha aperto il fuoco durante la celebrazione domenicale delle 14.30 ferendo numerosi uomini e donne, una di loro era incinta. Alcuni sono in pericolo di vita. 

“Stavo pulendo la stanza quando improvvisamente ho sentito degli spari provenire dalla strada – ha raccontato Rukhsana Bibi, una delle vittime dell’attacco -. Ho perso i sensi per un po' e mi sono ricordata che mio figlio di 3 anni stava giocando in cortile. Sono corsa verso di lui: mentre mettevo in salvo mio figlio, una pietra ha infranto la finestra e un vetro mi ha ferito alla mano”.

Secondo quanto emerso dalle testimonianze, i fedeli cristiani, specialmente le donne di Sheracote, erano già stati importunati nei giorni precedenti l’attacco: le famiglie che andavano in chiesa venivano prese in giro e insultate con un linguaggio offensivo. Il 5 settembre le cose si sono aggravate, dapprima con minacce e ingiurie, poi con l’attacco vero e proprio alla chiesa e alle case dei fedeli. “Erano ben armati con attrezzatura militare - ha dichiarato il giornalista cristiano Simon Aleem -. Hanno sparato direttamente sulle case ad altezza uomo ferendo diverse persone tra cui il pastore della New Hope Church, Asif Nawab Masih”.

“Il nostro governo si sta profondendo in grandi sforzi per proteggere e tutelare i luoghi di culto delle minoranze – ha dichiarato Roheel Zafar Shahi, segretario generale della Pakistan Minority Rights Commission -. Purtroppo, negli ultimi 3 anni registriamo un aumento vicino al 40% di attacchi e abusi verso le minoranze”.