Pyongyang: prematuro dichiarare la fine della guerra

Il vice ministro degli Esteri nordocreano Ri Thae-song ha respinto l'offerta di Seoul. La sorella del leader Kim Jong-un ha parlato invece di una "idea ammirevole", ma mancano le condizioni adatte. 


Seoul (AsiaNews/Agenzie) - La Corea del Nord ha respinto la proposta del presidente sudcoreano Moon Jae-in di dichiarare una fine formale alla guerra tra i due Paesi, iniziata nel 1950. Lo ha comunicato oggi il vice ministro degli Esteri nordcoreano Ri Thae-song, aggiungendo che sarebbe “prematuro” e una tale dichiarazione sarebbe priva di significato finché continua la “politica ostile” degli Stati Uniti. 

Moon ha lanciato la proposta nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a inizio settimana. Egli ha spiegato che una dichiarazione da parte delle due Coree, degli Stati Uniti e magari anche della Cina segnerebbe un punto di partenza fondamentale per la creazione di un nuovo ordine regionale con alla base la riconciliazione della penisola coreana.

Ri ha invece sottolineato che le conseguenze di un tale gesto potrebbero essere “disastrose” e portare a una corsa agli armamenti. La sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un ha invece dichiarato che Pyongyang è disposta a discutere il miglioramento delle relazioni intercoreane, a patto che Seoul metta fine al proprio atteggiamento aggressivo verso il Nord.

Kim Yo-jong ha però precisato che prima di adottare una dichiarazione di pace dovrebbe crearsi il contesto adatto: "La dichiarazione della fine della guerra è un'idea interessante e apprezzabile. Ma è necessario esaminare se è il momento giusto ora e se le condizioni sono mature per discutere questa questione". Secondo Kim Yo-jong, “al momento persistono atti di doppiogiochismo, pregiudizi e politiche ostili verso la Corea del Nord e discorsi e atti che ci inimicano. In questa situazione non ha senso dichiarare la fine della guerra lasciando intatte tutte le cose che possono diventare il seme di una guerra tra Paesi che sono stati in contrasto per più di mezzo secolo”.

Mentre la precedente dichiarazione del vice ministro degli Esteri Ri Thae-song sembrava essere orientata verso gli Stati Uniti, la dichiarazione di Kim Yo-jong è stata vista come rivolta più verso la Corea del Sud.

Le relazioni intercoreane si sono raffreddate quando a giugno dell’anno scorso, quando la Corea del Nord ha fatto esplodere un ufficio di collegamento nella città di confine di Kaesong e ha tagliato tutte le linee di comunicazione transfrontaliere. I contatti sono poi stati ristabiliti a luglio ma recentemente Pyongyang non ha risposto alle chiamate di Seoul per protestare contro le esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti. Le tensioni sono poi aumentate per i test di missili balistici e da crociera a lungo raggio.

Le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra, poiché il conflitto del 1950-53 si è concluso con un cessate il fuoco e non con un trattato di pace.