Minoranze chiedono al governo di proteggere le loro proprietà comuni
di Shafique Khokhar

Un emendamento a un’ordinanza del 2001 rischia di moltiplicare i casi di occupazione illegale. Cristiani, sikh e indù preoccupati per i loro storici luoghi di preghiera. Società civile e leader religiosi invocano la restituzione dei beni già sottratti.


Lahore (AsiaNews) – Attivisti e avvocati per i diritti umani e leader religiosi chiedono al governo di  proteggere le proprietà comuni e i luoghi di preghiera delle minoranze. L’appello è arrivato il 23 settembre durante una conferenza organizzata dal Center for Social Justice (Csj).  Secondo i partecipanti, un emendamento all'Ordinanza del 2001 sulla protezione dei beni comunitari rischia di moltiplicare i casi di occupazione illegale delle proprietà appartenenti alle  minoranze.

Cristiani, sikh e indù temono che le proposte di modifica legislativa li priveranno di preziose proprietà storiche.  Secondo Peter Jacob, direttore del Csj, i ripetuti attacchi contro i luoghi sacri provocano grande sofferenza e disordini sociali.

 Lo storico Yaqoob Khan Bangash ha voluto sottolineare il valore sociale delle proprietà comuni delle minoranze, che dovrebbero essere salvaguardate dalla corruzione, dalla “mafia della terra” e dal governo stesso. Albert David, membro della Commissione per i diritti delle minoranze, si espresso negli stessi termini, invocando un totale divieto alla vendita dei beni comunitari. Humphrey Peters, vescovo protestante di Peshawar, ha ricordato invece che i diritti delle minoranze sono tutelati in modo esplicito dalla Costituzione pakistana.

Oltre a bloccare l’iter di approvazione parlamentare delle modifiche all’ordinanza del 2001, i relatori della conferenza domandano alle autorità di attivarsi perché alle minoranze colpite siano restituiti i beni sottratti in modo illegale. Il governo dovrebbe anche agire per affrontare il problema dell’intolleranza religiosa e assicurare protezione alle minoranze, come stabilito da una sentenza pronunciata dalla Corte suprema nel 2014.

 Secondo diverse fonti, ahmadi, cristiani, indù, sikh e sciiti sono le minoranze più discriminate in Pakistan, un Paese di 212 milioni di abitanti, per la maggior parte di etnia punjabi e credo musulmano sunnita.