Lapid inaugura l’ambasciata israeliana a Manama

La sede si trova al 29mo piano del Bahrain World Trade Center. Per il ministro israeliano degli Esteri è uno “storico, grande passo” nel Golfo. Per Manama è segno “inequivocabile” di dialogo, pace e diplomazia nella regione. Primo volo commerciale diretto e firma di numerosi accordi bilaterali fra i due Paesi. 


Manama (AsiaNews/Agenzie) - A un anno dalla normalizzazione dei rapporti e dalla firma degli “Accordi di Abramo”, Israele ha inaugurato la propria ambasciata in Bahrain. La cerimonia ufficiale si è svolta ieri a Manama durante la visita ufficiale del ministro degli Esteri Yair Lapid, il quale ha sottolineato lo “storico, grande passo compiuto oggi da Israele nel Golfo”. “Possano i nostri popoli - ha aggiunto - vivere per sempre nella pace e nella prosperità”. Il suo omologo locale, Abdullatif al Zayani, ha parlato di “segnale inequivocabile” circa la “determinazione” a proseguire nel solco della diplomazia e del dialogo. 

La rappresentanza è situata al 29mo piano del Bahrain World Trade Center e il primo a ricoprire l’incarico di ambasciatore è il diplomatico di lungo corso Eitan Na’eh, sebbene la nomina debba ancora essere confermata. La sede dovrebbe iniziare a operare con regolarità entro la fine dell’anno. L'inviato diplomatico del Bahrain in Israele ha assunto il proprio incarico il mese scorso. 

Prima della cerimonia di inaugurazione, Lapid aveva incontrato il monarca Hamad bin Isa Al Khalifa al palazzo reale, primo faccia a faccia pubblico fra la massima carica della monarchia del Golfo e un alto funzionario dello Stato ebraico. A seguire, egli si è intrattenuto con il primo ministro e con il principe ereditario. 

Il ministro israeliano degli Esteri è arrivato nel Paese arabo nella mattinata di ieri. Poco dopo il suo atterraggio, dall’aeroporto internazionale di Tel Aviv è decollato il primo volo commerciale diretto fra le due nazioni. Oltre all’apertura dell’ambasciata, Lapid ha sottoscritto una serie di accordi con la controparte su svariati fronti fra cui risorse idriche, ambiente, sanità e attività sportive.

Durante l’incontro i funzionari del Bahrain hanno rilanciato l’impegno per una “soluzione a due Stati” del conflitto israelo-palestinese. In risposta, anche Lapid ha detto di essere un “devoto sostenitore” della medesima soluzione, ma ha poi chiarito di parlare a titolo personale e non a nome di tutto l’esecutivo. “Penso - ha dichiarato - che sia la soluzione giusta per i popoli di Israele e palestinese. Ma non tutti nel nostro governo la pensano allo stesso modo”.  

Il Bahrain è una monarchia del Golfo retta da una dinastia sunnita in una realtà in cui la maggioranza della popolazione (almeno il 60-70%) è sciita e da tempo chiede cambiamenti costituzionali, diritti sociali ed economici. Nel 2011 sulla scia delle primavere arabe, vi sono state sommosse che il re del Bahrain - alleato di Washington e sostenuto da Riyadh - ha represso grazie al sostegno di truppe armate inviate dall’Arabia Saudita.