Tbilisi, elezioni: vince il Sogno Georgiano. Il Paese rimane diviso
di Vladimir Rozanskij

Il partito al potere supera la soglia critica del 43%, evitando così il voto parlamentare anticipato, come concordato con la Ue. L’ex calciatore Kaladze va al ballottaggio per rimanere sindaco della capitale: lo sfida il capo dell’opposizione Melia. Segnalate molte infrazioni ai seggi.


Mosca (AsiaNews) – Il Sogno Georgiano esulta per aver superato la soglia critica del 43%; il Movimento Nazionale festeggia per essere riuscito ad andare ai ballottaggi a Tbilisi e in altre città contese. Sono i risultati principali delle elezioni amministrative in Georgia, che si sono svolte in maniera abbastanza tranquilla il 2 ottobre. La vigilia è stata molto tesa, dopo le tante polemiche e l’arresto dell’ex presidente Mikhail Saakašvili, rientrato in patria dopo sette anni di esilio in Ucraina.

Il partito del Sogno Georgiano, che esprime la presidente della Repubblica (Salome Zurabišvili) e il premier (Iraklij Garibašvili), ha vinto le elezioni con una media del 46,7%. Anche se ha ottenuto la maggioranza in 12 comuni, la lista unitaria delle opposizioni del Movimento Nazionale – ispirata da Saakašvili – si è fermata al 30,7%, senza riuscire a mettere in crisi gli avversari al potere. Al terzo posto il partito Per la Georgia dell’ex primo ministro Georgij Zakharja con il 7% dei voti.

In tutto sono stati eletti oltre 60 sindaci e duemila sakrebulo (consiglieri comunali). Secondo gli accordi presi (e poi sconfessati) dai partiti la scorsa primavera con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, se la formazione di maggioranza avesse ottenuto meno del 43% dei voti, il governo avrebbe dovuto indire elezioni parlamentari anticipate. Il risultato è rimasto in bilico per tutta la notte, tra exit-poll molto divergenti e anticipazioni contraddittorie. Al voto ha partecipato il 51,96% degli aventi diritto.

Il risultato più simbolico è legato alla scelta del sindaco di Tbilisi, dove il Sogno Georgiano cercava la riconferma di uno dei suoi rappresentanti più popolari, l’ex calciatore del Milan Kakha Kaladze, a cui si contrapponeva il capo delle opposizioni Niko Melia. La decisione è stata rimandata al ballottaggio: Kaladze parte dal 45,5%; Melia cerca la rimonta dal 34,13%.

Si sono registrati diversi scontri, soprattutto nelle città per tradizione più litigiose, come Marneuli, nella parte orientale del Paese, e Gldani, un paese in provincia di Tbilisi. In queste località si sono verificate numerose infrazioni alle regole elettorali: compravendita dei voti, “caroselli” di sostenitori di vari candidati e il tentativo di controllare le operazioni nei seggi.

A Marneuli si è registrato un confronto fisico tra i sostenitori del Sogno Georgiano e quelli del Movimento Nazionale, iniziato da due candidati avversi, Džejkhun Čojdarov e Hadžimurat Muradov. Quest’ultimo aveva fotografato le liste degli elettori, fatto ritenuto inaccettabile da Čojdarov, che si è scagliato contro di lui, finché non è intervenuta la polizia.

I caroselli elettorali si riferiscono invece a persone che cercano di votare più volte, fino a suscitare reazioni violente: di infrazioni simili ne sono state segnalate oltre un centinaio in tutto il Paese, soprattutto nel seggio di Gldani. Altre violazioni sono state segnalate nella città di Kutaisi, con bollettini elettorali precompilati sostituiti a quelli effettivi; a Dušeti davanti ai seggi c’erano rappresentanti di vari partiti che offrivano somme consistenti per ottenere i voti.