Asean: 'La giunta militare birmana non partecipa agli sforzi di pace'

Le nazioni del sud-est asiatico lamentano la mancanza di progressi nel processo di pace del Myanmar. Il ministro degli Esteri della Malaysia ha ventilato l'idea di escludere il Paese dai prossimi summit. Aung San Suu Kyi chiede che le sue udienze siano tenute con meno frequenza perché è troppo stanca. Un centinaio di giornalisti restano in carcere.


Yangon (AsiaNews/Agenzie) - I Paesi del sud-est asiatico hanno espresso la loro delusione per lo scarso impegno del Myanmar nel seguire il piano di pace concordato tra la giunta militare e l’Asean. Dal colpo di Stato del primo febbraio, il Tatmadaw (l’esercito birmano) è stato criticato dalla comunità internazionale per la repressione violenta delle proteste pro-democrazia.

Gli Stati Uniti, la Cina e le Nazioni Unite hanno sostenuto gli sforzi di un inviato speciale dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) per convincere la giunta militare e i suoi oppositori e porre fine alla crisi. Ma “non ci sono stati progressi significativi. I militari non hanno dato una risposta positiva a ciò che è stato tentato dall'inviato speciale", ha riferito il ministro degli Esteri dell’Indonesia Retno Marsudi.

L’omologo malese Saifuddin Abdullah in un tweet ha ventilato l’idea di escludere il capo della giunta, il generale Min Aung Hlaing, dal vertice dell’Asean alla fine di questo mese.

Nel frattempo procede il processo all'ex leader del Paese Aung San Suu Kyi, che ieri ha chiesto che le sue udienze siano tenute ogni due settimane e non ogni lunedì per problemi di salute. Lo ha riferito il suo avvocato Khin Maung Zaw ai media, aggiungendo che Suu Kyi, 76 anni, “non ha nessuna malattia specifica”, ma soffre solo di stanchezza. I casi sono gestiti da più tribunali in diverse città del Myanmar e i suoi sostenitori temono che possa restare bloccata in queste cause legali per anni. L’ex leader della Lega nazionale per la democrazia è accusata, tra le altre cose, di aver accettato tangenti in lingotti d’oro, di aver violato i protocolli anti-covid, di aver incitato al disordine pubblico, del possesso illegale di walkie-talkie e di aver violato la legge sul segreto d’ufficio. 

Anche diversi giornalisti continuano a essere detenuti. Danny Fenster, staunitense di 37 anni, che ha già trascorso oltre quattro mesi di detenzione cautelare, ieri è stato accusato di un nuovo reato, mentre le autorità si sono rifiutate di rivelare le ragioni del suo fermo. Fenster gestisce il sito Frontier Myanmar ed è stato accusato di “sedizione” e, da ieri, di aver partecipato ad attività di “associazioni illegali”. Dal golpe, la giunta militare ha imprigionato circa un centinaio di giornalisti.