Singapore è il secondo Paese al mondo nell'attrarre talenti
di Steve Suwannarat

La città-stato superata solo dalla Svizzera nel rapporto annuale stilato da Insead e Portulans Institute. La qualità della sua istruzione e l'apertura all'innovazione tecnologica tra i fattori determinanti. Ma l'esperienza del Covid-19 ha fatto emergere anche alcuni limiti alla sostenibilità del suo modello.


Singapore (AsiaNews) - Superando gli Stati Uniti, Singapore si è posizionata quest’anno al secondo posto dopo la Svizzera per la capacità di attrarre, coltivare e ospitare talenti. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Insead (Institut Européen d'Administration des Affaires) - istituzione accademica considerata tra le più prestigiose in campo business che ha sede in Francia ma campus in diversi Paesi del mondo - e dal centro di ricerca Portulans Institute.

L’Indice di competitività globale dei talenti, centrale nel rapporto, riguarda 134 Paesi e la presenza di Singapore al secondo posto è dovuta a una concomitanza di fattori che rendono il piccolo ma influente Paese all’estremità della penisola di Malacca una destinazione convincente per molti alla ricerca di una base dove esprimere e concretizzare le proprie capacità.

Determinate è l'inserimento in un ambiente fortemente regolato oltre che aperto all’innovazione, come nel campo delle bio-nanotecnologie. Un ruolo importante hanno anche la qualità della sua istruzione che si segnala per l’apertura globale e la capacità di valorizzare capacità professionali e tecniche che consentono a Singapore di far incontrare in maniera più facile che altrove domanda di lavoro e disponibilità di forza lavoro.

Quest’ultima aspetto, però, sta evidenziando una certa erosione, aggravata dalle condizioni attuali dovute alla pandemia da Covid-19. Per questo il rapporto, pur continuando a riconoscere l’eccellenza sul piano di sistema-paese, vede un arretramento di Singapore nella classifica che esamina le sole città: scende dal terzo a settimo posto, restando comunque la sola città dell’Asia tra le prime dieci. “La capacità della città-stato di trattenere questi talenti - osserva infine il rapporto - resta la sua maggiore debolezza e occorrerà fare di più per migliorare tanti aspetti legati alla sostenibilità e agli stili di vita”.