Bangkok chiude la storica stazione ferroviaria di Hualampong
di Steve Suwannarat

Costruita in stile Neo-rinascimentale all'inizio del Novecento, tappa dell'Orient Express, entro la fine dell'anno terminerà la sua attività per essere sostituita dal nuovo e più grande scalo di Bangsue. La preoccupazione di quanti nelle piccole attività formali e informali sotto le sue volte trovavano di che vivere.


Bangkok (AsiaNews) – A Bangkok si va spegnendo all’interno delle grandi volte vetrate la frenetica vita della stazione di Hualampong, la principale della città. E con lei se ne va un pezzo di storia non solo dei trasporti, ma anche dell’immaginario collettivo dei viaggiatori locali e stranieri nel Paese del Sorriso.

Entro la fine dell’anno, l’edifico costruito tra 1910 e il 1916 e voluto da re Rama VI per portare la sua capitale all’altezza di altre dell’Asia e contribuire concretamente allo sviluppo dei trasporti ferroviari necessari nel suo progetto di modernizzazione, resterà vuoto.

La rete ferroviaria thailandese avrà un nuovo cuore nei sobborghi della metropoli, a Bangsue, già terminale dei collegamenti degli autobus per il Nord-Est del Paese. Una struttura enorme e moderna, la Bangsue Grand Station, la cui inaugurazione è slittata di un anno a causa della pandemia: attualmente è utilizzata come hub vaccinale. Con 23 banchine e un’area di quasi 275mila metri quadrati è pronta a servire un numero molto maggiore rispetto ai 37 milioni di passeggeri ufficialmente transitati da Hualampong nel 2019, prima della crisi dei trasporti legata al Covid-19.

Per la vecchia stazione che per oltre un secolo ha visto approdare sui suoi 14 binari convogli di ogni tipo - dal lussuoso Eastern & Oriental Express ai modesti convogli di una rete obsoleta – vi sarà una nuova destinazione. Il settore ferroviario in Thailandia è penalizzato da serie carenze: finanziamenti insufficienti, una direzione apatica e autoreferenziale e una rete a scartamento ridotto che consente la connessione con quella malese (con meta finale Singapore) ma rende complicato in prospettiva l’accesso a quella laotiana e (attraverso di questa) a quella cinese.

Il progetto è di trasformare Hualampong in un Museo ferroviario cercando di valorizzarne la struttura in stile Neo-rinascimentale ideata dall’architetto italiano Mario Tamagno, che fu chiamato ad alimentare con genio e praticità l’ammodernamento del Regno del Siam e dare lustro alla sua monarchia. Al momento, però, le centinaia di persone che traevano da vivere dalle varie attività formali e informali all’interno della struttura o nelle immediate vicinanze restano senza prospettive. E le decine di senza fissa dimora di Bangkok che vi trovavano ospitalità presto resteranno senza un rifugio sicuro e servizi essenziali.

Foto: KarlDubost/Wikicommons